Grammy della lirica, omaggio a Rossini al tempo di San Biagio di Montepulciano (SI)

Grande attesa al 43° cantiere internazionale d’arte di Montepulciano dove il prossimo 19 luglio sarà eseguita la  la “Petite messe solennelle”, capolavoro rossiniano con il patrocinio celebrativo Rossini150.

La grande lirica è protagonista della settima giornata del 43° Cantiere Internazionale d’Arte: giovedì 19 luglio alle 21.30 sarà eseguita la “Petite messe solennelle”, capolavoro rossiniano con il patrocinio celebrativo Rossini150.

Un anniversario nell’anniversario: ad ospitare il concerto con quattro solisti d’eccezione – Sara Mingardo, Aldo Caputo, Paola Leggeri e José Fardilha – sarà infatti il monumentale Tempio di San Biagio, complesso rinascimentale di cui si celebra il 500° anniversario. Aprono invece la giornata, alle 18.00, la seconda tappa del “Viaggio Schumanniano” al cortile della Fortezza di Montepulciano (via di San Donato) e il terzo appuntamento con “Vita, morte e miracoli” al Museo Civico per la Preistoria di Cetona (via Roma, 37). Per completare il programma di giornata, c’è l’appuntamento delle 22.00 con le storie di viaggi e migranti dello spettacolo “Nelle scarpe di Giufà” al Castello di Sarteano (via del Forte, 46).

Aldo Caputo

Tra gli artisti più attesi di questa edizione, ci sono i quattro solisti della “Petite messe solennelle”, autentiche stelle del canto lirico internazionale che interpreteranno la sontuosa composizione di Gioachino Rossini. Sara Mingardo (contralto di fama mondiale e vincitrice di due Grammy Awards), l’altrettanto noto tenore Aldo Caputo, il soprano Paola Leggeri e l’esperto baritono José Fardilha si confronteranno con il Dortmunder Kammerchor e con la Corale Poliziana di Montepulciano, con la direzione di Fabio Mancini insieme all’armonium di Roland Böer e ai pianoforti di Cristina Capano e Massimiliano Cuseri.

“Ricordare è fondamentale per crescere, per scegliere, per creare e non riguarda solo la musica. La musica abbellisce le menti”, afferma Mingardo a proposito delle celebrazioni rossiniane e dell’anniversario del Tempio di San Biagio. “E – prosegue, citando il Maestro Abbado – la cultura è come l’acqua, impossibile vivere senza. Credo poi che l’Italia abbia bisogno di Scuola, Scuola ed ancora Scuola: se fin da bambini si imparasse che la musica e le arti hanno la stessa importanza della matematica e dell’italiano, sarebbe tutto molto più semplice, ma se chi ha il compito di organizzare la Scuola non ha mai messo piede in un teatro o in una qualsiasi sala da concerto, come si può pensare che ritenga quella della musica, un’arte necessaria?”

Piccola, ma solenne, la messa di Rossini rientra tra quelli che lui stesso definì “peccati di vecchiaia”. Con un organico di quattro solisti, otto coristi, due pianoforti e un armonium non è l’unica Messa di Rossini, ma è la prima che comprende tutte e cinque le sezioni “Kyrie”, “Gloria”, “Credo”, “Sanctus” e “Agnus Dei”. Scritta nel 1863 “Petite messe solennelle” è considerata tra le migliori composizioni sacre del XIX secolo.

Ad anticipare l’evento serale, alle 18.00 arriva il secondo appuntamento con il “Viaggio Schumanniano”, un itinerario in musica per approfondire la complessa personalità del compositore tedesco: nel cortile della Fortezza si indagherà sul tema della Follia con le sonate per violino e pianoforte “Sonata n. 1 in la minore” e “Sonata n. 2 op. 121 in re minore” eseguite dalla violinista Clara Franziska Schötensack e dalla pianista Irene Novi. Ad arricchire la performance, il soprano Ilaria Vanacore in “Drei Gesänge” su testi di George Byron e gli interventi della voce recitante di Michele Zaccaria. A Cetona, invece, terza tappa di “Vita, morte e miracoli” con la cantastorie Antonella Simonetti, tra tradizione popolare e letteratura contemporanea con un eccezionale tappeto sonoro eseguito dal vivo; la performance si inserisce nel ciclo “I cuori delle culture” che coinvolge il pubblico residente nei borghi che ospitano le rappresentazioni. Chiude la giornata l’appuntamento al Castello di Sarteano con “Nelle scarpe di Giufà”, spettacolo di teatro musicale che tratta il complesso argomento delle migrazioni, scritto e diretto da Laura Fatini con le musiche di Sara Ross, eseguite dal vivo dell’Ensemble Giufà.

 

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