Galleria 33 – Bipersonale delle artiste giapponesi Akiko Kayano e Tomoko Sakaoka.
Galleria 33 presenta la bipersonale delle artiste giapponesi Akiko Kayano e Tomoko Sakaoka. La mostra, dal titolo Téchne, inaugura venerdì 28 novembre dalle ore 19 al numero 33 di via Garibaldi ad Arezzo ed è curata da Tiziana Tommei.
Esiste l’arte senza la norma? La creazione artistica è prodotto della fantasia e dell’ispirazione o dell’applicazione di regole apprese e affinate nel corso del tempo e, più nello specifico, di un processo che attiene alla ragione?
Zolle cromatiche e schegge di luce; un’infinità di punti, microtocchi di pennello. Polveri derivati da elementi naturali, acqua, colla di cervo, gesso e foglia d’argento su tela preparata a gesso. Pigmenti in polvere, tuorlo d’uovo, acqua, colla di coniglio e uno strumento molto fine per applicare il colore su tavola. Molteplici sovrapposte stesure di colore su tela e giustapposizioni cromatiche a tratteggio, fino al pointillisme. Astrattismo e figurazione.
Da un lato la tecnica Nihon-ga, stile di pittura rispondente all’utilizzo di materiali e all’applicazione di norme proprie della tradizione giapponese; dall’altro la pratica della tempera all’uovo, descritta nel trattato sulla pittura di Cennino Cennini, e riproposta con metodo puntinista e divisionista.
Finestre, animali, paesaggi, figure umane e oggetti ordinari, catturati dal quotidiano e intrappolati in un fare tecnico di assoluta abnegazione verso la norma. Ordine, struttura, ragione. Tutto il mondo di Tomoko Sakaoka è compreso, espresso e restituito entro schemi mentali organizzati e costituiti sulla base di regole compositive e tecniche. Il taglio da istantanea, la luminosità intrinseca, la pulizia estrema della costruzione, la tendenza alla bidimensionalità, sono elementi del lavoro di Sakaoka. Ogni soggetto rappresentato non è scelto per ragioni tematiche, ma formali. L’ultima serie di panchine nel parco ne rende conto: siamo di fronte alla ripetizione ossessiva di un medesimo tema, che sottende una spinta inesauribile alla sperimentazione formale e al perfezionamento della tecnica. Il mondo di Tomoko è una realtà sospesa in cui nulla è affidato al caso, e dove tutto appare imperturbabile ed incorruttibile. Moduli geometrici e linee architettoniche definiscono ogni aspetto, in ossequio ad una dichiarata ascendenza pierfrancescana. L’artista afferra in scatti fotografici i luoghi e le presenze che abitano la sua vita e li traspone in pittura inquadrandoli e depurandoli da ogni possibile contingenza, da qualsivoglia fatalità.
Una musica lenta e discreta, una danza elegante e fluente, uno spazio emozionale e denso: siamo di fronte alle opere di Akiko Kayano. Si è rapiti da un flash e subito dopo avvolti e immersi in una dimensione spirituale, in creazioni che toccano e coinvolgono tutti i sensi. Si può dare forma al mondo interiore? Ai moti dell’anima? A sentimenti ed emozioni? Kayano ci riesce attraverso un iter creativo non immediato, ma graduale, ponderato, meticolosamente perseguito. C’è la volontà di sondare e trasferire sulla tela ciò che attiene alla profondità dell’animo umano. Kayano non rappresenta nulla di materiale, non rappresenta l’uomo, ma scava nell’interiorità e traduce in segno e colore ciò che non attiene alla realtà sensibile. La preziosità della materia – i pigmenti ricavati da polveri di minerali, pietre e conchiglie e la commistione della foglia d’argento alla pittura – la ricercatezza dei colori e la morbidezza di stesura, concorrono a rendere l’aspetto meditativo e di trascendenza del reale quali aspetti identificativi dell’opera di quest’artista. I titoli scelti sono parlanti: Animo, Risonanza, Blue in blue, Pioggia di raggi, Area. La tecnica, studiatissima e gravida di significato, si fonde con la sfera emotiva, psicologica e di analisi interiore. Segni distintivi: luce, sonorità, interiorità, colore e soggettività.
Akiko Kayano è nata a Tokyo nel 1969. Si laurea in Nihon-ga, una tecnica tradizionale giapponese, presso l’Università Statale d’Arte di Tokyo nel 1993. Si trasferisce a Firenze nel 1995, dove frequenta l’Accademia di belle Arti di Firenze, affinando la tecnica e approfondendo lo studio di arte e pittura occidentali. Consegue due lauree, una prima nel 2000, l’altra nel 2008. Avvia l’attività espositiva nel 2003 presso il Museo metropolitano d’arte di Tokyo e nel 2006 è in mostra presso la Carriage House Gallery a New York. Partecipa a fiere, come Padova 2005 e Bologna off 2008. Ha esposto in Giappone, America, Italia, Cina, Lettonia e Corea. L’ultima mostra in ordine di tempo è in Corea del sud, a Changwon, presso Gallery Feelnel, 2014. Dal 2007 vive e svolge la propria attività artistica a Prato.
Tomoko Sakaoka nata a Tokyo nel 1971, è cresciuta Kyoto, dove nel 1994 si laurea alla Seika University di Belle Arti. Qui conosce il libro dell’arte di Cennino Cennini e apprende la tecnica della tempera all’uovo. Nel 1996 si trasferisce in Italia e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal ’98 espone in mostre personali e collettive, in spazi pubblici e privati. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti: in primis in occasione de Premio Firenze – Fiorino d’oro 2013, Fiorino d’argento 2010 e 2008, medaglia di bronzo 2009, Premio Presidente della giuria 2007 – e a seguire, Premio della critica in XXVI Premio Italia 2008, Coppa Mugnai al 39° Concorso di pittura de Premio Nazionale “Città di Lastra 2005” e finalista al Florence-Shanghai Price 2012. Attualmente vive e lavora a Firenze.
Il cocktail inaugurale è in collaborazione con Villa Cilnia, realtà vitivinicola ubicata sulle colline di Arezzo, a Bagnoro. Rilevata da Maria e Raffaele Gallucci nel 1994, l’azienda produce, vinifica, invecchia ed imbottiglia direttamente i propri vini. Villa Cilnia fa anche parte del comprensorio del Chianti Colli Aretini, una delle specificazioni geografiche della D.O.C.G. Chianti.