Firenze, salute mentale: un’assemblea cittadina a sostegno delle attività di Bottega del Tempo
Appuntamento martedì 16 alle 18.15 c/o ex-fila Firenze (via Leto Casini 11)
Appello alla cittadinanza dei volontari dell’associazione Aps Bottega del Tempo che opera a sostegno delle persone affette da disagio mentale.
L’associazione, affiliata ad Arci, ha come principale missione quella di applicare i principi della psichiatria di comunità, costruire spazi in cui ci si possa esprimere liberamente e nei quali chi ha un problema psicologico possa trovare il sostegno efficace senza incorrere in cure coatte, stigma ed emarginazione. Con ciò ci proponiamo di andare oltre la diagnosi di disturbo psichico che crea un confine prestazionale tra chi è in grado di produrre e chi non è in grado di farlo. I tre progetti che realizziamo sono incentrati su tre fondamenta della piramide dei bisogni: casa, lavoro, istruzione. Il modo in cui si fa è occupandoci anche e sullo stesso piano dei bisogni di socialità ed auto-realizzazione.
Il progetto “Melteen”: centro di socializzazione per adolescenti – ancora in obbligo formativo – che la scuola aveva giudicato inadatti, perché troppo ansiosi, fragili, devianti, demotivati ecc… a proseguire il curriculum istituzionale, ma per i quali non aveva messo in essere niente e che spesso si ritrovavano parcheggiati a casa, in un limbo di lezioni online fino al concepimento dei 16 anni. A quel punto poi indirizzati verso corsi professionalizzanti calati dall’alto e arrivati solo dopo che si fossero realizzati una lunga serie di fallimenti nel percorso “istituzionale scolastico”. All’interno del nostro progetto i ragazzi e le ragazze tentavano di rimettere in moto le proprie abilità sociali e di ricostruire un’identità fondata sulla condivisione e sulla responsabilità.
Contestualmente ai tre progetti abbiamo realizzato iniziative culturali, ricreative e partecipato a percorsi collettivi che mirano a promuovere una cultura non stigmatizzante di ciò che viene concepito come salute-disagio mentale e a promuovere una idea di cura che sia olistica e partecipativa, in contrasto a quella farmacologica, etichettante e oppressiva della medicina e della psichiatria, che spesso celano dietro l’uso dei farmaci una difficoltà ad assumersi la responsabilità della cura.
Siamo convinti che quello che facciamo sia importante, ma sappiamo anche che senza un sostegno ampio non riusciremo neanche più a portare aiuto a quel piccolo gruppo che finora ne ha beneficiato.
Giusto per dare qualche numero: i soci attivi nella nostra associazione sono circa una ventina. Nel gruppo appartamento vivono 4 persone, al progetto Melteen hanno partecipato 17 adolescenti. Al Cirkoloco in 8 anni hanno lavorato circa 20 persone in inserimento socio-terapeutico, alcune delle quali sono tuttora nostri volontari. Intorno all’associazione ruotano come già detto 20 volontari, ma alle iniziative pubbliche realizzate hanno partecipato centinaia di persone, che piano piano contribuiscono a passare una idea di salute e cura di comunità più equa e fuori dalle logiche di un sistema che, fondandosi spesso su modalità produttive e prestazionali, risulta oppressivo soprattutto per chi è in difficoltà.
Purtroppo negli ultimi due anni le nostre pratiche, già così faticose e residuali, sono state messe in discussione.
Il progetto del gruppo appartamento, arrivato allo scadere del contratto, ha avuto da parte del locatario un aumento considerevole. Abbiamo chiesto il sostegno a Casa Spa e all’Assessorato al Sociale del Comune di Firenze, che ci hanno dato una concreta disponibilità per le nuove strutture che stanno realizzando. Solo che i tempi non corrispondono, le residenze del comune non sono ancora pronte, mentre il locatario vuole una risposta subito. Ciò ci ha costretti ad accettare un aumento del canone di affitto e clausole di garanzia ai limiti del ricatto solo perché chi ha disagio psichico non dà garanzie. Accettare è stato l’unico modo per garantire una continuità abitativa alle 4 persone che già da 8 anni condividono il loro percorso di autonomia nel nostro/loro appartamento.
Il progetto Melteen, ritenuto indispensabile, unico e innovativo su tutto il panorama regionale, è stato valutato come una priorità finanziabile con fondi autonomi (circa 30000 euro) dalla Regione Toscana già dal 2022, solo che da allora la delibera esecutiva non è mai arrivata. Nel frattempo le ragazze e i ragazzi che frequentavano il nostro centro, nonché quelli/e che avrebbero potuto fruirne, sono stati lasciati/e a se stesse/i. Non sappiamo con certezza cosa sarebbe potuto succedere, abbiamo qualche notizia da qualcuno/a rimasti in contatto con noi. Durante il progetto tutte/i avevano ricominciato a frequentare la scuola, il pomeriggio passavano il tempo al nostro centro, le famiglie si incontravano e discutevano con noi di come affrontare le difficoltà. Dopo la chiusura sappiamo che ci sono stati alcuni ricoveri ospedalieri e abbandoni scolastici… Sicuramente non c’è un rapporto di causa e effetto, ma il senso di abbandono e solitudine rimasto dopo la chiusura del centro è innegabile e da parte delle istituzioni sarebbe bastato un piccolo investimento.
Ultima in ordine di tempo la chiusura della gestione da parte della Bottega del Tempo del progetto Cirkoloco nello spazio bar dell’Ex-fila. Il tutto per un dedalo di cavilli burocratici dei bandi comunali che hanno recepito i vincoli dettati dalla Comunità Europea.
Fatto sta che una piccola associazione che si fa carico di sostenere il reinserimento e la riabilitazione lavorativa di chi ha vissuti di disagio psichico, ha trovato l’ennesimo ostacolo. E si trova a dover ridefinire con fatica il suo ruolo e, se non lo fa, dover far vivere l’ennesimo fallimento e conseguente isolamento a chi con questo progetto
aveva trovato, se non la soluzione ai suoi mali, una dimensione di accoglienza e speranza. Sappiamo che con le nostre pratiche non riusciremo a cambiare un sistema sofferente, ma vogliamo continuare a credere che con le piccole e quotidiane pratiche di mutualismo e aiuto reciproco si possa quantomeno dare un esempio di alternativa al modo di vivere la città. In questo sappiamo di non essere soli e già in questi anni abbiamo trovato sinergie con altre realtà ed associazioni che come noi si occupano di fare una resistenza quotidiana attraverso l’ascolto attivo, la socialità dal basso e la cura senza grandi proclami. Vorremmo che questo ennesimo muro che ci troviamo di fronte fosse l’occasione per ricostruire e dare forza alle nostre piccole pratiche, che da sole non sono molto, ma messe insieme qualcosa di più lo possono fare.
Arci Firenze ci ha dato la possibilità di utilizzare ancora lo spazio bar di ExFila, attraverso una programmazione di attività rivolte alla salute mentale e non solo.
Per questo, e per poter continuare a realizzare l’attività di inserimenti lavorativi e socio-terapeutici, chiediamo alla rete di realtà e persone interessate di collaborare con noi alla realizzazione di tale proposta.
Da parte nostra abbiamo varie idee, ma da sole non bastano a sostenere la gestione di uno spazio.
Ecco alcune attività che Bottega del Tempo è in grado di realizzare:
– gruppo di auto aiuto il martedì dalle 16.30 alle 18.30
– assemblea cittadina su salute mentale per coordinare ciò che già c’è e per evidenziare e fare pressione politica su ciò che manca – una volta al mese (giorno da decidere) 18.30-20.30
– presentazione di libri su salute mentale in collaborazione con Casa editrice Il Pozzo di Micene e Libreria Malaparte, una volta al mese