FIRENZE – Confartigianato soddisfatta dal bilancio di previsione 2017 del Comune di Firenze
Sostanziale ok di Confartigianato al Bilancio di previsione 2017 approvato ieri da Palazzo Vecchio
Il documento approvato dalla Giunta del Sindaco Nardella prevede il congelamento di tasse e imposte, come Tari e Irpef, ai valori 2016 e abbattimenti Imu del 30% per negozi storici, librerie e start-up giovanili in aree degradate. Per l’associazione degli artigiani fiorentini, però, occorre fare di più.
“Abbiamo apprezzato lo sforzo per contenere la pressione fiscale non rivedendo al rialzo le aliquote di molte imposte, Cosap sui cantieri a parte, ma sul versante sgravi Imu occorre allargare l’orizzonte. Per dirne una, nel centro non ci sono solo circa 270 esercizi storici, ma anche tanti laboratori artigiani e tanti negozi che non hanno 50 anni di attività alle spalle, ma che operano nello stesso contesto e necessitano dunque della medesima tutela. Occorre allargare l’abbattimento a tutte le attività del centro”
commenta Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Confartigianato.
“Proprio per rendere più incisiva la tutela e la promozione delle attività storiche, artigianali e tipiche del centro potrebbe essere esteso il principio guida di valorizzazione del made in Tuscany/Made in Florence, che fonda il Disciplinare Unesco, dalle attività alimentari a quelle di altri settori – prosegue Sorani – In breve, definire una serie di requisiti di ‘fiorentinità, storicità, tipicità e soprattutto qualità (slegata anche dalla fiorentinità) che botteghe e laboratori debbono avere per accedere agli sgravi Imu, vincolando al contempo la destinazione d’uso delle attività”.
Un set di interventi che per Confartigianato hanno lo scopo di difendere il territorio non solo in senso storico-artistico, ma anche culturale e identitario, sostenendo le attività e le produzioni tipicamente fiorentine e/o toscane, svincolandole dalle logiche globali che minacciano proprio le identità dei luoghi.
In relazione agli sgravi Imu per le start-up di under 35 (sia proprietari di immobili che in locazione) in aree degradate, Sorani raccomanda di includere nell’agevolazione ogni tipologia di impresa e non solo, come spesso accade, quelle ‘innovative’ o che operano in settori tecnologici, ponendo particolare attenzione alle periferie della città. “Più logico però per rivitalizzare le zone depresse sarebbe allargare gli sgravi ad ogni nuova impresa, slegandoli dal vincolo all’età dell’imprenditore ed allargandoli così agli over 35” conclude Sorani –