Fiorentina, cosa aspettarsi nel 2025?

Dopo una grandissima prima parte di stagione, il difficile potrebbe essere confermarsi

Le sconfitte, forse in parte anche inattese e inaspettate, contro Bologna e Udinese, la bella reazione, di carattere e personalità, sul campo della Juventus. Può essere descritto e riassunto così il finale di 2024 della Fiorentina. Insomma, dopo alcune settimane esaltanti e che hanno fatto sognare i tifosi a occhi aperti, i viola hanno incontrato qualche piccola difficoltà, in particolar modo dal punto di vista dei risultati. Degli uomini di Palladino è però piaciuta la capacità di rimettersi subito in corsa e di non soffermarsi troppo sulla negatività, andando a strappare un pari importante allo Stadium. Insomma, la rete di Sottil consente senza alcun dubbio ai toscani di vedere il bicchiere a dir poco mezzo pieno. Infatti la classifica parla e non ha bisogno di chissà quali spiegazioni e analisi: quinto posto, a tre punti dalla zon Champions e per di più con una partita da recuperare, oltre agli ottavi di finale .

Per capire una prima parte di stagione più che positiva occorre però fare una sorta di vero e proprio salto nel passato. Fin troppo chiaro il riferimento a quanto successo dopo le prime partite, dopo le quali qualche naso storto c’era ed è inutile nasconderlo. Bravo è stato Palladino nel mettere in dubbio le sue certezze, le sue idee e persino il suo credo tattico. Fondamentale è stato dunque, per l’inversione di tendenza, il passaggio alla difesa a 4. Questo ha portato a mettere in dubbio qualche giocatore che appariva intoccabile, come Biraghi (vicinissimo all’addio a gennaio), e a rilanciarne altri, come Gosens. Ed è proprio dalla fascia sinistra che è partita la rinascita gigliata. Il tedesco, che, nella sua carriera, ha quasi sempre agito da quinto, ha dimostrato di saper agire anche da terzino, sacrificandosi con intelligenza tattica, ma non perdendo nulla dal punto di vista della spinta offensiva. Un occhio di riguarda merita anche la coppia centrale formata da Comuzzo e Ranieri.  Una scelta che, quantomeno all’inizio è stata sorprendente, in quanto ha portato all’esclusione di difensori di maggiore esperienza, tra cui, per esempio, Martinez Quarta. I due però stanno dimostrando affidabilità, costanza e personalità. Dunque il tecnico ex Monza ci ha visto lungo.

Bene anche centrocampo e attacco, dove tra l’altro Palladino ha l’imbarazzo della scelta. Adli e Cataldi stanno garantendo interdizione e qualità, Kean si è preso la copertina in più di un’occasione, Sottil sta giocando una grande stagione e Beltran si è riscoperto trequartista. Insomma, la mano dell’allenatore si vede e non poco. Ora servirà confermarsi ed è forse questo il difficile. Classifica e risultati però rilanciano le possibilità che il sogno Champions, che da troppo tempo non diventa realtà, può essere possibile. Un’opzione considerata plausibile anche dalle quote sulla Serie A 2024-2025, che vedono la Viola leggermente dietro a Lazio e Juventus per ottenere un posto nell’Europa che conta. Serviranno maturità, intelligenza e una rosa dove tutti danno il loro contributo. Ed è per questo che ci si aspetta qualcosa in più da molti singoli, come, per esempio, Ikoné, Parisi e Colpani. Il nome però è ovviamente quello di Gudmundsson. L’islandese si è messo alle spalle i problemi e nel 2025 può davvero essere l’uomo in più.

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