Elia Benedettini, il “guardiano” di San Marino
EMPOLI – Mercoledì 31 maggio alle 21.30 allo stadio “Carlo Castellani” di Empoli si disputerà il terzo incontro ufficiale tra le Nazionali di Italia e San Marino. Nei due precedenti fin qui disputati, gli Azzurri hanno sconfitto ambedue le volte per 4-0 la rappresentativa del Titano a Cesena nel 1992 e a Bologna nel 2013. Per la prima volta, San Marino viene a giocare in Toscana per un match sulla carta senza storia, ma la Serenissima vuole dimostrare di essere sulla strada giusta, fatta di molto lavoro per crescere a livello internazionale.
Il lavoro, come ammesso dal ct Pierangelo Manzaroli, è incentrato sul «processo di ricambio generazionale per lanciare sempre più giovani, pronti e preparati, a questi palcoscenici». Uno di questi ragazzi con la carriera in ascesa è sicuramente Elia Benedettini, ventiduenne portiere di belle speranze in forza al Novara in serie B. Originario di Borgo Maggiore, Benedettini è cresciuto nelle giovanili del San Marino Calcio, formazione che disputa il campionato italiano. Dopo una stagione al Cesena, nell’estate 2014 ha firmato per la Pianese (di Piancastagnaio, in provincia di Siena) in serie D dove ha passato il testimone al cugino Simone. Le ottime prestazioni nella quarta serie e a livello internazionale hanno permesso a Elia di fare il salto nella divisione cadetta. ToscanaNews l’ha incontrato pochi giorni prima della sfida contro gli Azzurri di Ventura.
Ciao Elia, mercoledì San Marino giocherà in Toscana contro l’Italia sperimentale. Cosa ti aspetti da questa partita?
Per noi sarà una partita di prestigio, comunque un onore poter giocare contro una delle Nazionali più forti al mondo e contro giocatori di serie A che conosciamo sicuramente bene. Il divario è tanto, inutile nascondersi, lo conoscete tutti. Proveremo ad andare oltre i nostri limiti per fare una grande figura. Dovremo cercare di essere concreti quelle poche volte che avremo occasione di far male e attenti dietro, senza commettere sbavature, sapendo che al minimo errore ti puniranno.
Pensi che il calcio a San Marino sia in fase di crescita? Cosa si dovrebbe fare, secondo te, per farlo sviluppare ulteriormente?
Sinceramente ormai sono quattro anni che gioco lontano dalla mia terra e il campionato non lo seguo tantissimo. Sicuramente si stanno facendo passi in avanti, qualitativamente le squadre sono migliorate tanto. Poi c’è gente più esperta e competente di me che si occupa di far crescere il campionato sammarinese. Non spetta di certo a me consigliare.
Molti giocatori della Nazionale del Titano sono dilettanti, mentre tu da quest’anno sei passato al professionismo. Come giudichi la tua stagione al Novara? Cosa hai provato a esordire in serie B?
Sono molto contento, penso di essere cresciuto tanto sotto la guida di mister Cataldi, dando tutto me stesso in ogni allenamento. Sono arrivate anche due presenze, di più non potevo chiedere quest’anno. Esordire in un campionato che fino all’anno scorso potevo solo guardarlo dalla televisione è stato stupendo. Un’emozione indescrivibile, tutti i sacrifici fatti e che farò fino a che giocherò saranno per rivivere emozioni simili. Il lavoro paga sempre.
Parliamo del tuo futuro, l’anno prossimo resterai ancora con i piemontesi? Dove sogni di giocare?
Ho un contratto di altri due anni con il Novara, mi trovo molto bene sia come città che come società. È una piazza in cui danno la possibilità a tutti di mettersi in mostra. Per il prossimo anno farò quello che la società riterrà più giusto fare. Ogni scelta che verrà presa dalla società per me andrà bene, darò il massimo in ogni circostanza.
Un piccolo tuffo nel passato. Tuo zio Pier Luigi parò un rigore a David Platt nel tempio di Wembley. Tu, recentemente, a Ildefonso Lima dell’Andorra. Lanciamo una sfida: a chi vorresti respingere un penalty?
Io sono stato meno bravo rispetto a mio zio perché ho preso gol su ribattuta, per cui… Parare un rigore è bellissimo indipendentemente da chi lo calcia, spero di parare il prossimo che mi capiterà.
Hai un saluto o un ringraziamento da fare?
Ciao Marco, un abbraccio.