ECONOMIA – ANPIT Firenze: ANPIT Firenze: “Riforma fisco non più prorogabile”
ANPIT è pronta anche ad aprire uno sportello con professionisti esperti di crisi d'impresa
“La notizia più positiva è che lo Stato c’è, con tutti i suoi limiti ma c’è” dichiara Giorgio Gargiulo, Presidente di ANPIT Firenze, in merito al Sostegni Bis del Governo Draghi. “Sono queste le prime risposte che il nostro tessuto produttivo aspetta, seppur parziali e lente. Sostenere i corpi dinamici della nostra società, come i lavoratori indipendenti, è una scelta che condividiamo, a maggior ragione quelli dei settori falcidiati dalla crisi”.
Bene i sostegni agli autonomi ma misura dal corto respiro. “Il popolo delle partite IVA ha perduto, a dati Cgia, oltre 300 mila unità tra il 2020 e il 2021. Un danno enorme per tutti noi, per le casse dello Stato e anche per le imprese, perché non c’è realtà produttiva che non si appoggi o ricorra al contributo di professionisti anche per il lavoro quotidiano. Penso all’edilizia con i tecnici, penso ai consulenti. Ben vengano quindi gli aiuti ma dobbiamo prendere coscienza del fatto che il solo sostegno non basta. La ripresa per certi settori è ancora lontana, se non un miraggio”.
Le proposte di ANPIT in materia fiscale. “Tra le nostre proposte c’è una riforma complessiva del sistema della tassazione che premi le aziende virtuose, a cominciare da quelle che fanno interventi a favore dei lavoratori, come il welfare aziendale. Per questo proponiamo l’inserimento del costo del lavoro nel calcolo Irap, la detassazione degli utili non distribuiti e reinvestiti, con l’obiettivo di abolire definitivamente l’Irap ma anche il dimezzamento dell’Ires e la tassazione del solo utile distribuito. Non si può tornare a fare impresa con tutti questi balzi e balzelli soprattutto dopo una tale crisi”.
Supporto concreto per superare insieme la crisi. “ANPIT Firenze è pronta ad aprire uno sportello composto da una pluralità di professionisti esperti di crisi d’impresa. Grazie a questo servizio intendiamo aiutare gli imprenditori a uscire dalla crisi e a riattivare il ciclo produttivo, riducendo l’indebitamento e garantendo la continuità aziendale”.