Disabilità, ARGO e DIGICOG-MS vincono la settima edizione di Make to Care 2022
I dispositivi vincitori sono per il nuoto per non vedenti e monitoraggio digitale per persone con sclerosi multipla
La manifestazione si è conclusa ieri sera, con la cerimonia di premiazione presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e alla presenza di numerose associazioni di pazienti.
Nato nel 2016 dalla stretta collaborazione con Maker Faire Rome- The European Edition e giunto alla sua settima edizione, Make to Care ha dato inizio, per primo in Italia, a una riflessione strutturata sulla Patient-driven-Innovation, ovvero l’innovazione che nasce direttamente da chi convive con una patologia e da chi se ne prende cura, al fine di incentivarne la pratica e la diffusione, oltre che stimolare un dibattito costruttivo in termini di nuove politiche sanitarie.
I progetti vincitori sono stati premiati da una giuria composta da esponenti del mondo delle istituzioni, della sanità e del giornalismo e presieduta da Gian Paolo Montali, Direttore Generale Ryder Cup Golf 2022 e nel comitato organizzatore dell’Open d’Italia di Golf Disabili.
Argo è composto da un laser e una fotocellula, collocati sui bordi opposti della piscina, che rilevano i movimenti del nuotatore e il suo orientamento in vasca e da un dispositivo indossabile dalla forma ergonomica, agganciato ai normali occhialini da nuoto e fissato sul retro della nuca.
DIGICOG-MS è un’app di autovalutazione e monitoraggio delle funzioni cognitive per le persone con sclerosi multipla. Nasce a marzo del 2020 a Genova da un’idea di Jessica Podda, ricercatrice di Fism, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.
Nel corso del lockdown è avvenuta una drastica riduzione dell’assistenza ai malati di sclerosi multipla: l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) stima che nel solo Servizio di Riabilitazione della regione Liguria, nei momenti di maggior criticità dell’emergenza pandemica, circa il 50% dei servizi socio-sanitari sia stato sospeso e che due persone su tre non abbiano ricevuto un’assistenza domiciliare adeguata.
Da qui nasce l’idea di ridurre la distanza fisica imposta ai pazienti per evitare il contagio sviluppando un sistema tecnologico che potesse supportarli nella valutazione delle proprie funzioni cognitive e nella riabilitazione a distanza.
L’app ha dunque digitalizzato i test cognitivi più utilizzati e che vengono generalmente proposti in formato cartaceo. I pazienti possono scegliere tra due modalità di autovalutazione (autonoma oppure supervisionata da remoto da un clinico) sulla base delle loro caratteristiche ed esigenze.
Nel corso degli anni, Make to Care ha raccolto oltre 500 progetti, tra cui 57 finalisti e 12 vincitori valorizzando e sviluppando un ecosistema attorno a cui gravitano centri di ricerca, strutture sanitarie, innovatori, investitori, caregiver e pazienti.
La Giuria indipendente del Contest di questa edizione è stata presieduta da Gian Paolo Montali, Direttore Generale Ryder Cup Golf 2022 e del comitato organizzatore dell’Open d’Italia di Golf Disabili sin dalla sua prima edizione.
Inoltre hanno preso parte alla valutazione dei progetti in qualità di giurati: Bruno Dallapiccola, (Direttore Scientifico Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), Margherita Lopes (giornalista e divulgatrice), Beatrice Lorenzin (Senatrice della Repubblica), Francesco Saverio Mennini (Presidente Sihta), Valeria Fava (Responsabile Politiche della Salute di Cittadinanza Attiva), Andrea Pession (presidente Simmesn), Annalisa Scopinaro (Presidentessa Uniamo).
Venture Factory e Arrow Electronics Italia sono rispettivamente Investing Partner e Technology Platform Partner che danno supporto e consulenza ai progetti in concorso, valutandone anche la scalabilità; Bugnion S.p.A. e l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa mettono a disposizione le proprie competenze a beneficio di vincitori e finalisti.
Nato nel 2016 dalla stretta collaborazione con Maker Faire Rome – The European Edition Make to Care porta avanti da anni un progetto di ricerca sull’open-innovation e sulla manifattura digitale in ambito healthcare che nasce e si sviluppa anche fuori da ospedali, centri di ricerca, università ed è guidata da nuovi soggetti: start-up ma anche Pazienti-innovatori che spesso collaborano con maker e fablab.
Make to Care ha dato inizio, per prima in Italia, ad una riflessione strutturata sulla Patient-driven-Innovation al fine di incentivarne la pratica e la diffusione, oltre che di stimolare un dibattito costruttivo in termini di nuove politiche sanitarie.