Dalle spese al divertimento: impazza il cashback
Il rimborso in percentuale sugli acquisti e sulle spese è ormai una opportunità di risparmio che ha preso piede in tutti i settori del commercio e dei servizi online
Da quando l’opzione cashback ha iniziato ad essere conosciuta dai cittadini e dai consumatori, questo vantaggio sembra ormai irrinunciabile. Inizialmente diffuso come iniziativa statale, oggi sono soprattutto le imprese, in forma privata, a utilizzare questo strumento per il risparmio come leva di marketing e concorrenzialità. Sì, perché l’idea di ottenere un rimborso in percentuale, in buoni o in soldi, sulle spese sostenute presso un negozio, fisico o digitale, viene concepita quasi come un investimento sicuro. Anche se le percentuali di guadagno sulla spesa sono restituite all’acquirente al raggiungimento di tot minimo di acquisti, di fatto il cashback, rispetto ad altre promozioni, non si configura come uno sconto ma, anzi, come un guadagno certo.
Questo accade soprattutto nel caso in cui si debbano sostenere delle spese continuative e precise nel tempo, come avviene per i comparti del food, della farmacia, dell’abbigliamento, ma anche quando ciò che si deve acquistare ha costi elevati. Vari programmi di cashback, infatti, come quello della popolarissima app Satispay, prevedono un rimborso in percentuale “incrementale”, ovvero commisurato alla quantità di soldi spesi online. Se dunque si acquistano, negli shop convenzionati, beni come prodotti hi-tech, capi costosi, oggetti di design, accessori preziosi, è chiaro che questi andranno ad incrementare il totale di spesa su cui viene applicata la percentuale di rimborso.
Il principio di base, dunque, è molto semplice, in ogni caso: “se tanto bisogna acquistare, tanto vale farlo presso il sito, la piattaforma o l’app che assicura di recuperare, nel tempo, parte del denaro”.
Proprio questo principio è alla base di un meccanismo di fidelizzazione del cliente che, piuttosto che scegliere un altro negozio con promozioni più vantaggiose, sceglie quello che offre il cashback. Oltretutto app di cashback come la già menzionata Satispay e Revolut garantiscono all’azienda e ai suoi prodotti una visibilità non indifferente nell’immenso mercato web, visto che l’offerta degli e-shop e dei brand convenzionati è ben evidente nelle vetrine, e comunque facilmente raggiungibile con una semplice ricerca. A questi programmi, oltre alle singole aziende, partecipano anche retailer e marketplace come Amazon e Wish, e ognuno applica il proprio rimborso predeterminato, spesso cumulabile anche con codici sconto e altre promo.
Tra i nuovi arrivati nel settore, oggi fa parlare di sé Extra Economy, marketplace in cui l’utente sceglie se registrarsi come venditore o come acquirente, ottenendo così dei crediti-ricompensa per le attività svolte sulla piattaforma, come registrazioni, inserzioni, compravendite, anche second-hand. Si tratta di un tipo di cashback “circolare”, nel quale i crediti ottenuti possono essere prelevati e utilizzati per acquisti e ulteriori scambi commerciali, ad esempio per comprare prodotti elettronici, di oggettistica ma anche auto usate, oppure per pagare servizi come le lezioni online.
Sì, perché il cashback, di fatto, si è esteso anche al campo dei servizi digitali, in formule analoghe. Ne sono un esempio i programmi dei gestori di energia e utenze, come nel caso di Enelpremia e EnelX, ma anche le iniziative di cashback di alcuni siti di intrattenimento, come i casinò online autorizzati. In quest’ultimo caso il cashback funziona proprio come un bonus, ovvero come un credito erogato da spendere nei giochi, ad esempio le migliori roulette online con bonus di benvenuto incluso oppure altri titoli del palinsesto dell’operatore.
Restando nel campo dei servizi in senso lato, il cashback ormai è un’opzione promossa anche nel campo del rifornimento di carburante, in quello del pedaggio autostradale, così come anche nel settore bancario, attraverso carte di credito che consentono di accumulare percentuali di futuro rimborso sulle varie spese.
Non solo, molte aziende oggi offrono tipi di cashback anche in connessione ad altri tipi di servizi/acquisti, come quando si comprano biglietti per i concerti oppure per il cinema, o magari dei videogiochi nei siti e nelle piattaforme specializzate di vendita.
Particolare slancio, inoltre, è quello del cashback legato al mondo dei viaggi, perché si tratta di attività complesse che nella prenotazione includono diversi servizi, dagli spostamenti al noleggio auto, dagli alloggi alla ristorazione, passando per le visite ai musei, le gite, le escursioni. Ottenere un rimborso in percentuale su una spesa di questo tipo, anche dividendo attività per attività, risulta essere dunque piuttosto conveniente per chi vuole concedersi una vacanza.
La praticità del cashback, in definitiva, sta anche nel fatto di rendere possibile l’interazione tra canali di vendita fisici e online: ad esempio, in una visione “omnichannel”, molte catene di abbigliamento, generi alimentari, profumeria offrono un programma cashback per acquisti in loco, accumulando però i crediti tramite apposite e pratiche app, così da poter comprare anche nei negozi online del gruppo. Una fidelizzazione doppia, in questo caso, conveniente per i consumatori ma anche per le stesse aziende.