Il Consiglio regionale della Toscana approva risoluzione sul rischio sismico
Rischio sismico. Consiglio Regionale approva all’unanimità risoluzione di Sì Toscana a Sinistra.
Fattori e Sarti (Sì): “La messa in sicurezza dei nostri territori è la più grande opera pubblica da realizzare”. “Ora avanti tutta con bioedilizia, sgravi fiscali, liberazione di risorse per la prevenzione fuori dal Patto di Stabilità e stop a opere pubbliche al massimo ribasso senza controllo della qualità degli interventi”.
Approvata all’unanimità dall’aula del Consiglio regionale della Toscana, nell’ambito della comunicazione di Giunta sul recente e tragico terremoto che ha colpito l’Italia centrale, una risoluzione proposta dai Consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti.
“Chiediamo con forza che la Toscana sia in prima fila per far sì che la messa in sicurezza del territorio sia in cima all’agenda del Governo”. “Basta con opere inutili e costosissime come il sottoattraversamento TAV di Firenze, servono piuttosto interventi mirati e capillari che salvino gli edifici e soprattutto la vita da frane, alluvioni, smottamenti e terremoti”. “In Italia siamo molto bravi a posteriori e nell’emergenza causata da drammi come il terremoto del 24 agosto c’è sempre una grande risposta del volontariato, della protezione civile, dei vigili del fuoco, ma troppo poco si fa per prevenire e per impedire che costruttori senza scrupoli e amministrazioni incompetenti continuino a ignorare che il nostro è un paese ad alto rischio idrogeologico e sismico”.
“Ad Amatrice, come all’Aquila nel 2009, sono crollati anche edifici nuovi antisismici solo sulla carta: a partire dalla Toscana servirà verificare che quanto finora realizzato sia stato fatto al massimo stato dell’arte, impedendo d’ora in poi, per gli edifici pubblici, il ricorso al solo criterio del così detto “massimo ribasso”, senza un’adeguata valutazione dell’effettiva qualità delle offerte e della loro efficacia”.
“Quando invece si lavora bene, come dimostra l’esempio del terremoto in Lunigiana nel 2013, l’adeguamento sismico, insieme alla conoscenza del territorio e all’informazione della cittadinanza, è fondamentale per limitare danni a cose e persone, anche a fronte di eventi con magnitudo rilavante”. “Questa è la strada per la nostra regione, si sta lavorando nella giusta direzione, ma siamo ancora molto indietro, con solo il 10% degli edifici pubblici adeguati e con oltre l’80% delle scuole non a norma, e con un quadro assolutamente non certo per quanto concerne le abitazioni private e il patrimonio monumentale”.
“Con l’approvazione della nostra risoluzione la Regione dovrà ufficialmente attivarsi col Governo affinché sia rafforzato ed esteso l’Eco bonus in funzione antisismica, rendendo operativo anche il “fascicolo di fabbricato”, con detrazioni per le certificazioni degli edifici”. “E si ridiscuta in sede europea l’esclusione dal Patto di Stabilità delle risorse necessarie per la prevenzione, dato che è folle poter derogare ai vincoli solo una volta che i disastri sono avvenuti e non per prevenirli!”.
“A livello tecnico la strada maestra dovrà essere l‘edilizia sostenibile, con chiare linee guida regionali sia per le ristrutturazioni, sia per le nuove edificazioni: oggi è possibile costruire nel rispetto della tipologia degli edifici ricorrendo a materiali costruttivi che derivano dalla tradizione, facendo un consistente uso di materiali leggeri ed elastici come il legno, che assicura prestazioni superiori a quelle di altri materiali, coniugando tutela dal rischio sismico e risparmio economico”. “Così come è possibile mettere subito in sicurezza molti edifici storici con tiranti, catene e fasciature, interventi leggeri che possono evitare crolli futuri, in attesa di piani di adeguamento necessariamente di più lungo periodo”.
“Nel 2016 non ci sono scuse, abbiamo tutte le conoscenze tecniche per costruire e ricostruire al meglio, è solo una questione di come indirizzare le risorse pubbliche abbandonando un’economia speculativa che è una delle principali cause delle tante morti che ciclicamente avvengono: il terremoto non uccide, uccidono le opere dell’uomo”.