Collinarea Festival del suono 2024, le colline pisane tornano a vibrare d’arte

collinarea Musica, teatro, danza, esperienze immersive per le famiglie e un ricco programma di incontri con luminari del suono. Tra concerti all’imbrunire e atmosfere bohémien Lari si prepara alla ventiseiesima edizione di Collinarea, Festival del Suono.

Il programma 2024 della manifestazione è stato presentato questa mattina a Firenze, nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a cui hanno partecipato, fra gli altri, l’assessora Alessandra Nardini e i due direttori artistici Loris Seghizzi e Mirco Mencacci (quest’ultimo in video collegamento).

Anche quest’anno Collinarea Festival del Suono è realizzato da Sartoria Caronte e sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Fondazione Pisa, da Confcommercio Provincia di Pisa, dal Comune di Casciana Terme Lari. Per la prima volta, ha il sostegno anche del Comune di Pontedera. Come di consueto vede la compartecipazione di Camera di Commercio Toscana Nord Ovest – Terre di Pisa e la collaborazione di importanti realtà del panorama nazionale: Fabbrica Europa, Toscana Produzione Musica, Prima Onda Festival, Vidart, SAM Studio, Manifatture Digitali, Fondazione Festival Pucciniano, Wavents, Music Edu. Con il patrocinio di Rai Toscana e la media partnership di TGR.

Il ritorno sulle colline pisane è caratterizzato da tre settimane di eventi, da venerdì 12 luglio a sabato 3 agosto: 27 gli spettacoli in calendario, tra i quali 4 produzioni, 1 coproduzione, 10 tra prime e anteprime nazionali. Inoltre, laboratori che spaziano dalla drammaturgia (con il regista e drammaturgo Francesco Niccolini) alla danza (con Chiara Visconti, Terapeuta Psico-corporeo), dalla sartoria (per il secondo anno consecutivo alle Manifatture Digitali di Prato, con il regista Loris Seghizzi e il costume designer Eros Carpita) alla voce (con Andrea Cramarossa, poeta, regista e attore). Un programma all’insegna della multidisciplinarietà e del coinvolgimento di cittadine e cittiadini.

Quest’anno Collinarea, Festival del Suono farà scalo, oltre che nello splendido borgo di Lari, nella suggestiva Torre Aquisana di Casciana Terme (Pi) e nel bellissimo Parco fluviale di La Rotta, frazione del Comune di Pontedera (Pi).

Si parte venerdì 12 luglio, alle 10, con l’inaugurazione al Teatro comunale di Lari. Interverranno il Sindaco di Casciana Terme Lari Paolo Mori e l’Assessora alla cultura Alessandra Dal Canto. Per la Regione Toscana parteciperà all’evento l’assessora Alessandra Nardini. Oltre al programma del Festival saranno presentati i progetti Sculture Sonore (sei sculture selezionate tramite un bando), Navicella Sonora e Atmos JukeBox powered by SAMworld Recording Studio.

La Sezione Suono (dal 12 al 14 luglio) prevede performance, concerti e incontri organizzati in collaborazione con varie università nazionali e internazionali, con la presenza di ricercatori e scienziati da tutto il mondo, per divulgare, sperimentare, sensibilizzare e divertirsi, sui temi del suono, del rumore e della vibrazione: Francesco Fidecaro, Alfredo Raglio, Patrizio Fausti, Jim Reekes, Massimiliano Zampini, Antonio Palermo, Maria Sciola, Alessandra Barbara Fioretti, John Stuart Reid, Gaetano Licitra, Arianna Astolfi tra i nomi di rilievo scientifico e divulgativo da non perdere.

Per i concerti e le esperienze musicali saranno protagonisti: Le Scat Noir, Note Quartet in Nadir, Petra Magoni & Finaz in Equilibrismi, Sandro Paradisi in concerto per fisarmonica, Rachele Andrioli e Coro a Coro in Leuca, Eros Buteo in concerto, Musica & Muse in Ennio Morricone tra Mito e Magia, Ensemble Musica Officinalis in Amb Amor!, TUTTinMUSICA in concerto New Choir, Sartoria Caronte in Danza Meccanica Sospesa, per concludere con Cocomero!, il Dj-set dell’artista e performer Silvia Calderoni.

In programma il 2 e 3 agosto la prima nazionale dell’attesa opera ubiqua Bohème – la povertà mi è lieta, dedicata a Giacomo Puccini, nell’anno delle celebrazioni del centenario della morte del Maestro. Un nuovo capitolo che conclude la trilogia che nel 2022 e nel 2023 ha visto a Lari l’allestimento di Atroce Favola (Madama Butterfly) e Turandot – ombra della luce.

Lo spettacolo ubiquo mette in dialogo sei diverse location di Lari (Teatro Comunale, Castello dei Vicari, piazze, chiese e studio di registrazione), creando un unico palcoscenico e un’unica performance diffusa nel borgo, grazie a Connessioni©, l’innovativa idea di Mirco Mencacci e Loris Seghizzi che crea un incontro tra linguaggi, tecnologia e forme d’arte. Le location dello spettacolo sono connesse grazie a un cablaggio in fibra ottica dedicato esclusivamente alla realizzazione di spettacoli dal vivo dislocati sui vari palcoscenici. Gli artisti si muovono da un luogo all’altro, tra proiezioni audio e video, ascoltandosi e vedendosi tra loro con latenze pari a zero.

Un plauso alla manifestazione arriva in occasione della presentazione dell’edizione 2024 dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che tiene a rilevare come “un festival come Collinarea che anima lo splendido borgo di Lari racchiude l’idea di Toscana diffusa che l’attuale amministrazione è impegnata a sviluppare e valorizzare”. “Il programma – conclude Giani – è molto interessante, a partire dall’idea di celebrare un maestro toscano innovatore come Puccini, reinterpretandolo nella chiave della contemporaneità e dell’avanguardia”.

Partecipando alla conferenza stampa, l’assessora regionale Alessandra Nardini ha rivolto i suoi complimenti “per il loro impegno” alle organizzatrici e agli organizzatori della manifestazione, in particolare ai direttori artistici Loris Seghizzi e Mirco Mencacci, e ha ricordato tutte le realtà che sostengono Collinarea Festival.

“Il Festival, giunto quest’anno alla sua 26esima edizione è un appuntamento centrale della proposta culturale estiva non solo della Valdera ma di tutta la Toscana” ha commentato Nardini sottolineando: “E’ capace di offrire una proposta che mette insieme innovazione, avanguardia e socialità, educando all’ascolto in un mondo in costante mutamento anche a livello sonoro, grazie alle nuove tecnologie. Un Festival che si svolge nella splendida cornice di Lari, di Casciana Terme e, quest’anno, anche del parco fluviale di La Rotta a Pontedera, unendo così la Valdera. Collinarea è dunque anche un’occasione preziosissima per far conoscere e valorizzare i nostri territori. Come Regione Toscana siamo convinti che investire sulla cultura, in ogni sua forma, sia una scelta doverosa e siamo felici e orgogliosi che nel nostro territorio si siano svulippate sinergie virtuose che hanno dato vita a questo Festival ”.

“Questa ventiseiesima edizione ha in sé la narrazione del nostro lavoro – dichiara il direttore artistico del Festival Loris Seghizzi – un operare tra la scena e l’ospitalità, tra l’essere artisti ed essere organizzatori, aprendo la grande casa condivisa da chi abita questo luogo così da godere a pieno del nostro mestiere. Siamo stati tutti dei giovani Bohémien e per me questa è l’occasione per dare una nota autobiografica al Festival, coinvolgendo sul tema tanti artisti che ho incontrato nel mio viaggio, iniziato da bambino nella compagnia di giro dei mie genitori… e i giovani che stiamo formando, le persone, gli abitanti, il pubblico; parte attiva, integrante e imprescindibile dello spettacolo e della nostra idea intorno all’arte. Non a caso “Bohème – la povertà mi è lieta” è lo spettacolo che chiude il Collinarea Festival del Suono 2024, chiude il triennio dedicato a Puccini e chiude un ciclo per aprirne un altro, l’ennesima avventura che ci accompagnerà nel lungo viaggio che stiamo percorrendo”.

“Collinarea vi invita ad aprire il festival partecipando alla sezione suono. Tre giorni alla scoperta del mezzo che utilizziamo di più per comunicare, per “sentire”, per “essere”. Siamo costantemente immersi in un mondo sonoro che tutti usiamo, ma che spesso non conosciamo a fondo – dichiara Mirco Mencacci, direttore artistico della sezione suono di Collinarea. “Imparare a conoscerlo aiuta a vivere meglio e in modo più consapevole. È utile conoscere suono, rumore e vibrazione per migliorare la qualità della nostra vita, dell’apprendimento e delle relazioni. Prendendo coscienza della potenza del suono, capiamo anche che la tecnologia al nostro servizio oggi deve “fare silenzio” per il nostro futuro e che solo il bel suono aiuta a vivere meglio. Parleremo con chi vuole partecipare di onde gravitazionali, musica curativa, il suono dei motori Ferrari, suoni d’avviso, suono nella pubblicità, suoni fastidiosi e suoni curativi, l’effetto dei suoni positivi, rumori delle auto elettriche e dei droni e della buona acustica per apprendere. Potremo sperimentare sculture sonore, immergerci nei suoni tridimensionali della navicella e dello studio di registrazione, oltre a vedere come si forma e si propaga il suono. La sezione suono del festival è gratuita ed accessibile a tutti, vuole essere un momento di ascolto-incontro e condivisione tra gli esperti e il pubblico, il linguaggio volutamente sarà semplice ed informale. La sezione suono di Collinarea è un seme per creare una nuova cultura”.

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