Cinghiali, Coldiretti: Un mese in più per cacciare e prelievi in selezione fino alle 24 con visori notturni

Le due novità, deliberate dalla Regione Toscana con il nuovo calendario venatorio 2024/2025, vanno incontro alle richieste degli agricoltori sfogate in piazza anche nella recente grande mobilitazione di Firenze.

Un mese in più per la caccia in braccata ed estensione fino alle ore 24 della caccia in selezione al cinghiale anche con l’impiego di dispositivi di puntamento per la visione notturna. Il nuovo calendario venatorio va in soccorso degli agricoltori che da tempo denunciano le devastazioni dei raccolti da parte dei cinghiali insieme ai pericoli sanitari derivanti dalla Peste Suina Africana di cui sono portatori, per l’ambiente e per la sicurezza stradale con la nostra regione che è al primo posto per sinistri. Le due le novità inserite nel nuovo calendario venatorio 2024/2025 approvato dalla Regione Toscana con la delibera 903 del 29 luglio 2024 vanno nella direzione di contenere e migliorare la gestione di una specie dannosa, distruttiva e pericolosa la cui popolazione è stimata, in Toscana, in 200 mila capi. A dirlo è Coldiretti Toscana che aveva portato davanti alla Regione Toscana, lo scorso 4 luglio, oltre 4 mila agricoltori per chiedere l’applicazione del piano straordinario di contenimento. Le due novità sono particolarmente apprezzate dagli agricoltori. “Sono strumenti aggiuntivi e potenziativi rispetto al precedente piano venatorio che ampliano e facilitano gli abbattimenti da parte dei cacciatori andando incontro a quelle che sono le richieste che arrivano da un mondo agricolo esasperato ed impotente di fronte a questa sciagura che chiede di poter seminare e raccogliere. I cinghiali sono una delle principali calamità per la sopravvivenza delle aziende agricole che già devono lottare con cambiamenti climatici, l’aumento dei costi di produzione e la concorrenza sleale, oltre a rappresentare una seria minaccia alla sicurezza, ma anche sanitaria, per le comunità. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Il nuovo calendario è sicuramente il frutto di uno sforzo del Governatore Giani, della vice presidente Saccardi e di tutta la giunta nei confronti degli agricoltori che conta sulla collaborazione del mondo venatorio il cui ruolo è fondamentale per ripristinare un equilibrio faunistico venatorio a beneficio di tutta la comunità”.

Due, come anticipato, le misure. La prima è l’allungamento a quattro mesi consecutivi del periodo di prelievo in braccata rispetto ai tre mesi del precedente calendario venatorio. Le battute dovranno essere effettuate dal 2 ottobre 2024 al 30 gennaio 2025. La seconda, altrettanto importante, interviene sulle caccia di selezione al cinghiale su tutto il territorio regionale che potrà essere effettuata fino alle ore 24.00 utilizzando dispositivi di puntamento anche digitali come i visori notturni. Prima della modifica al calendario venatorio i prelievi dovevano essere effettuati fino ad 1 ora dopo il tramonto. Decade, per la caccia in selezione, il divieto di foraggiamento attrattivo che potrà, con il nuovo calendario, essere praticato proprio per facilitare i prelievi.

Un flagello per i raccolti e pericolo per cittadini. 25 milioni di danni alle coltivazioni dagli ungulati in tutta la regione dal 2010, 2 milioni di euro circa all’anno mediamente, ma secondo Coldiretti sono almeno il doppio quelli che gli agricoltori, sempre più scoraggiati, non hanno denunciato negli anni. I cinghiali sono colpevoli dell’80% dei danni complessivi seguiti da caprioli e daini. Dai campi alla sicurezza stradale. Sono 90 gli incidenti provocati dagli animali selvatici in cinque anni sulle strade toscane, più di uno ogni mese, di cui 23 solo nell’ultimo anno. La Toscana si conferma tra le regioni italiane per il terzo anno di fila al primo posto per il maggior numero di sinistri e al secondo posto per totale incidenti (90) dietro alla Lombardia (95 incidenti), al Lazio (77), alla Campania (73) e alle Marche (72) se consideriamo il periodo 2019-2023 secondo l’Asaps. Una cinquantina le strade regionali dove si sono verificati incidenti, anche mortali, documentate dalle cronache o oggetto di segnalazioni ripetute di attraversamento di cinghiali ed altre specie da parte degli agricoltori. Spesso si tratta di strade che confinano con parchi e boschi anche importanti come la Superstrada Fi-Pi-Li, l’Autostrada A 11 Firenze Mare e l’Autopalio Siena – Firenze.

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