Ciccone: «A Firenze necessaria una specifica graduatoria per le case popolari degli italiani»
Vincenzo Ciccone, consigliere di Quartiere 4 uscente ora candidato alle Comunali, propone due distinte graduatorie, una per le famiglie italiane e una per quelle straniere, che attualmente sarebbero proporzionalmente troppo avvantaggiate
Due distinte graduatorie per l’Edilizia pubblica, una per gli stranieri e una per gli italiani. È quanto ha proposto Vincenzo Ciccone candidato al Consiglio comunale nelle file della lista civica Firenze Bocci Sindaco. Questo al fine di garantire una parità di accesso alle famiglie italiane, che attualmente sarebbero svantaggiate in termini di assegnazione degli alloggi popolari, ha sottolineato Ciccone nel corso di un incontro con la cittadinanza insieme al candidato sindaco Ubaldo Bocci e alla candidata al Quartiere 4 Rosaria Camizzi, proprio in quel Quartiere 4 Isolotto Legnaia dove Ciccone è Consigliere di opposizione uscente dell’ultima consiliatura.
«Basta fare un giro tra gli alloggi Erp per rendersi conto che la buona parte sono assegnati a stranieri – ha detto Ciccone – Rispetto alla percentuale che gli stranieri costituiscono sul totale della popolazione, c’è un enorme sbilanciamento in loro favore sull’assegnazione delle case popolari. Fermatevi nei condomini di edilizia residenziale pubblica di via dell’Argingrosso, via dei Bassi, via Canova e date uno sguardo ai campanelli. Vedrete che ci sono più Mohamed che Rossi».
«Migliaia di famiglie italiane sono sotto la soglia della povertà, non riescono a garantire il benessere minimo ai proprio figli – ha continuato – Molte altre un figlio non ce l’hanno proprio, perché non sono state messe in atto politiche sociali da questa Amministrazione. Quando sono gli Italiani a farlo, un figlio, sembra che sia un capriccio, invece che un investimento per tutta la collettività. Poi arrivano famiglie straniere con quattro, cinque figli, fatti senza neanche pensare a come mantenerli, che passano avanti agli italiani nelle graduatorie. Noi regaliamo case a Firenze e i signori migranti lo sanno. Perché il problema, per l’attuale Amministrazione, pare sia garantire il multiculturalismo, piuttosto che la sicurezza e benessere ai Fiorentini violato da decenni».
«Stiamo parlando di famiglie italiane, che hanno costruito da generazioni questa Nazione – ha concluso l’ex consigliere – che hanno contribuito attivamente per dare un futuro di benessere e democrazia ai propri figli. Per questo sono necessarie due graduatorie, che assegnino gli alloggi in maniera proporzionale alla quantità di famiglie straniere. Non si dica che è una proposta discriminatoria, anzi: il segnale che si vuole dare è proprio il contrario, ovvero quello di offrire pari diritto d’accesso alle case popolari agli italiani, che oggi di fatto sono penalizzati dai criteri di inserimento in graduatoria».