Ceccarelli – Una pista ciclabile lungo tutto l’Arno, da Stia a Marina di Pisa
Non è un fiume navigabile, ma potrebbe essere il primo corso d’acqua italiano interamente ciclabile. Entro cinque anni l’Arno potrebbe imitare e superare il Danubio o il Reno, fiumi che attraversano capitali europee e che sono costeggiati per centinaia di chilometri da piste ciclabili.
Un paradiso per gli ecoturisti, infrastrutture che fanno le fortune anche di agriturismi, ostelli e locande spuntati come le antiche stazioni di posta lungo i percorsi. «La ciclopista dell’Arno è ormai tutta su carta – assicura l’assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli – un percorso completo, da Stia in Casentino a Marina di Pisa. Alla commissione incaricata della valutazione sono state presentate 12 domande per 48 interventi. Riguardano tratti di pista ciclabile progettati assieme alle strutture collegate, come aree di sosta, segnaletica, aiuti per i ciclisti. In totale sono stati progettati 450 chilometri di itinerari per le biciclette, 300 chilometri lungo l’asta del fiume Arno e del suo principale affluente, il canale della Chiana. Altri 150 chilometri riguardano itinerari collaterali, collegamenti a centri abitati e stazioni ferroviare».
Diversi tratti ci sono già, ma il lavoro di ricucitura è complesso. Le 48 proposte arrivate in Regione si compongono di 2 progetti esecutivi, 3 definitivi, 32 progetti preliminari e 11 studi di fattibilità. Sono 55 i Comuni interessati alla pista sull’Arno, 51 amministrazioni, tra Province, Unioni di Comuni e Comuni hanno presentato domande con accordi e intese, firmate anche da associazioni sportive, turistiche e culturali. Segno che in molti hanno capito la portata dell’affare, le potenzialità del business su due ruote. «Entro la fine del 2014 – è un’ulteriore promessa di Ceccarelli – la commissione esaminerà le schede progettuali. Poi firmeremo gli accordi di programma con Province e Comuni.
Ci saranno dei punti da modificare lungo il tracciato, anche se molti studi si connettono perfettamente tra loro. Ma è fondamentale avere un’ipotesi progettuale che copre tutto il corso del fiume. Assieme ai collegamenti con altri percorsi, come i laghi di Chiusi e Montepulciano e il Sentiero della Bonifica». Altro aspetto suggestivo, le quattro passerelle ciclopedonali previste, per attraversare il fiume nei punti più ostici per i ciclisti. Tra pochi anni si potrà andare in bicicletta dalla sorgente dell’Arno, da Capo d’Arno di Stia, fino alla foce di Marina di Pisa. Un ennesimo sogno di carta? Non sembra, perché buona parte delle risorse ci sono già.
«Tutta la pista – conclude l’assessore regionale – dovrebbe costare 50 milioni di euro. Tra risorse stanziate, fondi europei e compartecipazioni, manca poco al traguardo».