Carabaccia, la zuppa di cipolle ormai dimenticata
Preparata con cipolle di Certaldo e pane raffermo
Oggi andiamo alla scoperta della Carabaccia, zuppa fiorentina di cipolle già conosciuta nel Medioevo e preparata ancora oggi dalle trattorie più tipiche.
La tradizione contadina toscana è fatta di piatti poveri, a base di ortaggi di stagione e pane raffermo. Le massaie impastavano il tipico pane senza sale che veniva poi conservato per giorni e giorni nelle madie, pane che diventato raffermo veniva poi trasformato nei piatti che sono entrati nella tradizione.
Oggi vi parliamo della Carabaccia, tipica zuppa preparata con cipolle e pane raffermo, oggi quasi dimenticata. Si racconta che Caterina de’ Medici da Firenze, ne fosse così amante da portarla fino a Parigi quando divenne regina e la soup d’onion sarebbe quindi una discendente della carabaccia fiorentina.
La carabaccia viene ancora più buona preparata con le cipolle di Certaldo, una selezione locale di cipolla rossa dal gusto dolce e delicato di forma rotonda e schiacciata ai poli.
4 grosse cipolle di Certaldo
1 lt di brodo di carne
20 ml di olio EVO
2 carote
2 gambi di sedano
1 stecca di cannella in polvere (facoltativo)
8 fette di pane raffermo
sale e pepe q.b.
Pulite carote e sedano, tritateli e metteteli a soffriggere con l’olio in una pentola dal fondo spesso. Nel frattempo sbucciate le cipolle e affettatele finemente ed aggiungetele poi al soffritto.
Lasciate insaporire per alcuni minuti fino a quando la cipolla non sarà imbiondita ed aggiungere il brodo ed eventualmente la stecca di cannella. Lasciate bollire a fiamma bassa per 45 minuti ed aggiustate di sale.
Tostate le fette di pane. Servite la zuppa con le fette di pane tostato, spolverizzando con il pepe ed eventualmente pecorino stagionato.
La ricetta della Carabaccia è in collaborazione con Beatitudini in Cucina