Boschi, Confagricoltura Toscana: “Finalmente una vera semplificazione burocratica per il settore forestale”
Il presidente Neri commenta l’emendamento per la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive: “Lo chiedevamo da tempo”
“Finalmente arriva una vera semplificazione burocratica per il settore forestale. E’ quello che chiedevamo da tempo”. Ad annunciarlo è il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri commentando l’approvazione dell’emendamento per la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive.
“Ringraziamo Governo, Parlamento e Regione e, in particolare, chi ci ha messo la faccia: in primis il sottosegretario Patrizio La Pietra e il senatore Luca del Carlo che ha presentato e fatto approvare un emendamento al Decreto legge Asset per la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive – dice il presidente Neri -. La norma permette di superare un vecchio scoglio normativo che, imponendo il vincolo paesaggistico ad alcuni boschi e superfici forestali, implicava la necessità di un’autorizzazione paesaggistica per il cui rilascio erano richiesti parecchi mesi. Un grazie anche all’assessore regionale Saccardi per aver portato in fondo l’impegnò assunto, con il mondo forestale associativo, di radicale modifica con l’eliminazione della seconda autorizzazione da parte delle soprintendenze del parere paesaggistico per mantenere e curare i boschi sottoposti ai vincoli art 136 legge 42/2004”.
“Basta, dunque, l’autorizzazione forestale rilasciata dagli enti competenti per approvare le richieste dei proprietari delle superfici forestali e imprese, in quanto la legge è rigidissima nella tutela ambientale e nelle funzioni sociali e ecologiche dei boschi perché “bosco è, e bosco deve rimare” – sottolinea Marco Neri -. Una svolta nella politica forestale, una vera discontinuità per valorizzare la risorsa boschiva, per contrastare l’abbandono, per favorire la gestione sostenibile, prevenire gli incendi e i dissesti che i cambiamenti climatici provocano. Auspichiamo che la politica, in modo unitario, possa approvare altre riforme per sostenere il settore, a partire dallo sviluppo dei piani rurali”.