AREZZO – Spinelli in visita a Poppi: “Ex Onpi, un progetto di recupero in linea con gli obiettivi della qualità dell’abitare”
“Il progetto di recupero dell’ex Onpi è frutto del banco di prova progettuale determinato dalle linee guida del Programma nazionale sulla qualità dell’abitare incentrato sulla rigenerazione, il consumo zero di suolo, l’attenzione alla dimensione sociale degli spazi del vivere quotidiano. Per questo auspichiamo che possa trovare riconoscimento nelle future forme di finanziamento che si renderanno disponibili”.
Lo ha detto l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli durante l’incontro avvenuto ieri a Poppi, dove erano presenti il sindaco di Poppi Carlo Toni, l’assessora alle politiche sociali Giovanna Tizzi, la consigliera comunale Silvia Carlomagno, la presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino Eleonora Ducci, il capogruppo di maggioranza e consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli, il segretario provinciale spi Cgil Arezzo Giancarlo Gambineri, coordinatore del comitato nazionale scientifico spi Stefano Casini Benvenuti e per Cgil Toscana Giulia Bartoli e Antonella Pagliantini.
Oggetto dell’incontro il progetto di recupero dell’area collinare prospiciente il castello dei Conti Guidi, identificata con l’edificio che fu in passato un convento e più di recente una casa di riposo.
La ristrutturazione dell’area è stata appunto oggetto di un progetto presentato dal Comune di Poppi come capofila, con il coinvolgimento di vari comuni del Casentino, nell’ambito del Programma innovativo per la qualità dell’abitare.
“Il progetto – ha spiegato Serena Spinelli – ha pertanto il valore di essere pienamente in linea con una politica dell’abitare intesa come punto di partenza per una migliore qualità di vita, e grazie alla quale possano essere recuperate intere comunità attraverso interventi sostenibili, e partecipati.
Questo era lo spirito del programma nazionale, nel quale come Regione ci riconosciamo: per questo l’auspicio è che il progetto di Poppi possa trovare nuove opportunità di finanziamento, attraverso i nuovi bandi che verranno promossi e magari anche attraverso le opportunità offerte dal Recovery fund. Oggi sono venuta qui proprio per riconoscere lo sforzo progettuale che è stato effettuato da parte degli Enti locali e di tutti i soggetti coinvolti”.
“La visita dell’assessore Spinelli è stata per noi un’opportunità per accendere i riflettori su un progetto davvero importante per il nostro comune, che prevede la ristrutturazione e riqualificazione dell’edificio dell’ex Onpi – ha dichiarato il sindaco Carlo Toni – la speranza è quella di trovare presto delle risorse che ci permettano di realizzarlo, riqualificando così l’intera zona”.
“L’Unione dei Comuni ha da subito sostenuto il progetto di recupero dell’ex Onpi con il proprio partenariato, riconoscendone l’alto valore di innovazione sociale. Siamo contenti che abbia ricevuto l’attenzione della Regione – ha dichiarato la presidente dell’Ente Eleonora Ducci – l’augurio è che diventi uno spunto anche per altre amministrazioni locali. Per noi è motivo di riflessione anche per progettualità future”.
“Il comune di Poppi ha individuato nel complesso immobiliare dell’ex Onpi o “Villa Ascensione” il luogo ideale e strategico ad ospitare la rigenerazione urbana – ha dichiarato l’assessora alle politiche sociali del comune di Poppi Giovanna Tizzi – una seconda vita che, in coerenza con il suo “genius loci”, non può che parlare di accoglienza e supporto alle fasce più fragili e preziose del tessuto sociale casentinese, di creatività, di arte, di benessere e lavoro, verso nuove possibili forme di convivenza e inclusione”.
Secondo il progetto di rigenerazione urbana presentato l’area immobiliare ex Onpi, (Opera nazionale pensionati italiani) dovrebbe diventare un complesso multifunzionale dedicato a dare risposte alla collettività, prioritariamente anziani, giovani, studenti e allo scambio di esperienze, culture e servizi.
Tra le attività ipotizzate nel progetto: la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma anche di forme di co-housing dedicate a persone o famiglie in condizioni di fragilità e di un condominio solidale intergenerazionale, con due unità abitative per popolazione anziana autosufficiente, e due ad affitto calmierato. E ancora sono previsti spazi di co-working dedicati a terzo settore, associazioni, operatori sociali, laboratori artistici, una caffetteria letteraria con biblioteca e ristorante multietnico, e vari spazi polifunzionali con finalità ricreative e museali.