AREZZO – Domani si inaugura la mostra in memoria di Falcone e Borsellino
“Carabinieri a Palermo. In memoria di Falcone e Borsellino”, in Provincia foto e carte processuali raccontano gli ultimi cinquant’anni di lotta alla mafia a Palermo
Prima l’incontro nella Sala dei Grandi alle ore 11:00, poi il taglio del nastro nell’Atrio d’onore del palazzo della Provincia di Arezzo. S’inaugura mercoledì 5 ottobre, alla presenza delle massime autorità e degli studenti degli istituti superiori Itis G. Galilei e liceo F. Redi di Arezzo, la mostra “Carabinieri a Palermo. In memoria di Falcone e Borsellino”, che resterà visitabile fino al 23 ottobre. Dopo Palermo giunge ad Arezzo, seconda tappa italiana, su iniziativa dell’associazione culturale aretina Sicurart, avvalendosi di prestigiosi patrocini: Stato Maggiore della Difesa, Arma dei Carabinieri, Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Fondazione Falcone, Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace”, Fondazione Arezzo Intour e Camera di Commercio Arezzo e Siena.
La mostra, promossa dall’Arma dei Carabinieri e dalla Fondazione Falcone è, dunque, sì un momento di celebrazione, ma anche un “documento inedito”, che attraverso fotografie in bianco e nero e carte processuali, racconta la lotta alla mafia prima del maxiprocesso: le indagini fatte negli anni Settanta e all’inizio degli anni Ottanta, quando ancora non erano arrivate le rivelazioni del pentito Tommaso Buscetta, furono determinanti per il lavoro che poi svolse il pool antimafia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
A rievocare quegli anni, il racconto del giornalista Salvo Palazzolo (La Repubblica), che ha recuperato immagini, in gran parte inedite, conservate nel Museo della memoria della Legione Carabinieri Sicilia e nell’archivio del giornale “L’Ora” di Palermo: “Un modo per far conoscere ai più giovani un pezzo di storia importante del nostro Paese – dichiara il giornalista – bisogna raccontare le parole di chi ha lottato la mafia, per portarle avanti. Le parole di quegli straordinari investigatori sono di grande attualità, perché svelano come il fenomeno mafioso riesca ancora oggi a infiltrarsi nella società”. Foto simbolo di questa narrazione: Carlo Alberto Dalla Chiesa sorridente che sta donando alcuni palloncini ai bambini per la festa della Befana del 1970.
La mostra, curata da Alessandro De Lisi e realizzata dallo studio “Venti caratteruzzi”, fa rivivere soprattutto le indagini dei Carabinieri uccisi a Palermo: il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il colonnello Giuseppe Russo, il capitano Emanuele Basile, il capitano Mario D’Aleo e il maresciallo Vito Ievolella. Altra foto simbolo quella del 1969, che ritrae insieme Paolo Borsellino, allora giovane pretore di Monreale e il colonnello Carlo Alberto Dalla Chiesa, comandante della Legione carabinieri Sicilia.
“La Provincia di Arezzo è onorata di poter ospitare questa mostra – dichiara Silvia Chiassai Martini, Presidente della provincia di Arezzo – che attraverso immagini e documenti dell’epoca ci racconta, con ritmo incalzante, uno dei periodi più drammatici della storia della città di Palermo e d’Italia della lotta alla criminalità organizzata. Un filo della memoria che arriva fino a noi e che ci viene consegnato da quei servitori dello Stato che, a prezzo della vita, hanno creduto nella vittoria della giustizia. Come rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di raccontare quegli anni e di far conoscere alle giovani generazioni non solo i fatti, ma gli uomini che di quella lotta sono stati protagonisti. A trent’anni dalle due stragi mafiose, dove persero la vita Falcone e Borsellino – conclude la presidente Chiassai Martini – è fondamentale proseguire nella promozione dei valori costituzionali anche attraverso la cultura e questa mostra è un valido strumento per spargere il seme della legalità affinché nascano nuove stagioni”.
“Non potevamo non proporre al nostro territorio ed in particolare ai nostri giovani questa installazione – dichiara Guido Albucci, presidente Sicurart – quale documento unico ed esclusivo, che racconta un periodo storico che rimarrà scritto per sempre, a lettere di fuoco, non solo nelle vite e nell’anima di mogli, padri e madri, figli di coloro che, a costo della vita, hanno servito lo Stato, ma di tutto il Paese. La cultura – prosegue Albucci – è un formidabile volàno per promuovere valori come quello della legalità. L’associazione che ho l’onore di presiedere organizza questo significativo momento ad Arezzo in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e la Fondazione Falcone, grazie al supporto della Provincia di Arezzo, resasi subito disponibile, su interessamento della presidente Silvia Chiassai Martini e del consigliere Simon Pietro Palazzo, ad ospitare l’iniziativa, coordinata da Arianna Gallo. Oltre all’installazione nell’atrio d’onore della Provincia, in collaborazione con La Feltrinelli proporremo, sempre ad Arezzo, incontri di approfondimento con alcuni dei più importanti protagonisti della cultura giuridica italiana. A breve ufficializzeremo il calendario degli eventi”. “Siamo da tempo impegnati su questi fronti e su questi temi – spiega la giovane organizzatrice Arianna Gallo – promuovendo importanti iniziative come questa di Arezzo e il Premio nazionale Scudo, che ospita prestigiosi nomi della cultura, della comunicazione, dello spettacolo e dello sport, per aver onorato il Paese, la divisa e i principi di sicurezza e legalità”.
Titolo: Carabinieri a Palermo. In memoria di Falcone e Borsellino
Luogo: Atrio d’onore Palazzo della Provincia di Arezzo
Info: dal 5 al 23 ottobre 2022 – Orario: dalle 10 alle 18 – Ingresso libero – Per info e visite: 333 235 67 46 – segreteria@associazionesicurart.it