ACCIAIERIE PIOMBINO – La Lucchini parlerà arabo?
PIOMBINO (Livorno) – C’è speranza per le acciaierie Lucchini e per i suoi lavoratori. Infatti, come anticipato da Il Tirreno, ci sarebbe un giordano, attualmente residente a Dubai, pronto ad investire nell’acciaio piombinese. Il suo nome è Khaled Jamil Al Habahbeh, ha 45 anni, ha studiato negli Stati Uniti d’America dove si è sposato. La notizia, lanciata dal quotidiano labronico, è stata confermata da Renzo Capperucci, pensionato 69enne ex capoturno delle acciaierie piombinesi e collaboratore della Steel Worldwide Services. Grazie alle sue conoscenze, Capperucci sarebbe riuscito ad arrivare fino all’imprenditore giordano che avrebbe un vasto patrimonio finanziario anche grazie al sostegno del suocero. Khaled Jamil Al Habahbeh non avrebbe conoscenze specifiche nel settore dell’acciaio, ma pare che abbia costituito la società Smc a Tunisi proprio per poter presentare una proposta per Piombino.
Secondo Capperucci, il manager giordano, che sarebbe già stato un paio di volte a Piombino, avrebbe presentato un piano di ristrutturazione mettendo sul piatto tre miliardi di euro, compresi gli investimenti per il recupero dell’area dopo lo spostamento del vecchio stabilimento. L’offerta della Smc, che si aggiunge a quelle già presentate dal fondo Klesch e dal gruppo Duferco-Feralpi-Acciaierie venete, piace molto ai sindacati e agli amministratori locali perché sarebbe l’unica a mantenere gli attuali livelli occupazionali.
Dal futuro della Lucchini dipendono le sorti di oltre 2.000 dipendenti che adesso sono al lavoro con contratto di solidarietà, più altrettanti occupati nell’indotto. Per sapere se l’offerta di Khaled Jamil Al Habahbeh andrà in fondo bisognerà attendere febbraio dopo la proroga del bando di gara di 20 giorni. Intanto domani arriveranno a Piombino il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani e il sottosegretario Claudio De Vincenti oltre agli amministratori locali e regionali.