FIRENZE – “La Pace. Tra non violenza e resistenza”, alla Marcia a Barbiana per interrogarsi e riflettere
La 21esima edizione si è svolta stamani nonostante la pioggia
“La Pace. Tra non violenza e resistenza” è il tema, un tema aperto, su cui si sono interrogati gli organizzatori e i partecipanti della 21esima edizione della “Marcia a Barbiana”, manifestazione promossa dal Comune di Vicchio e dall’Istituzione Culturale Centro di Documentazione Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana in collaborazione con la Fondazione Don Lorenzo Milani e l’Associazione Gruppo Don Lorenzo Milani di Calenzano e col patrocinio di Regione Toscana, Consiglio regionale toscano, Città Metropolitana di Firenze e Unione Montana dei Comuni del Mugello.
Nonostante la pioggia, si è camminato, in silenzio, salendo, fino alla piccola località di Barbiana, fino alla chiesetta e alla canonica dove il priore dette vita alla scuola, a una straordinaria esperienza educativa e scolastica.
Tra i partecipanti, insieme al sindaco di Vicchio, rappresentanti del Comune di Firenze, della Città Metropolitana e della Regione Toscana, dei Comuni mugellani e dell’area metropolitana, il coordinatore del Comitato promotore della Marcia della Pace PerugiAssisi Flavio Lotti con un gruppo di giovani, il sindaco di Verona.
A Barbiana si sono tenuti i saluti istituzionali e quelli dei presidenti della Fondazione Don Lorenzo Milani, Agostino Burberi, dell’Istituzione culturale Don Lorenzo Milani, Leandro Lombardi, e dell’associazione di volontariato Gruppo Don Lorenzo Milani di Calenzano, Alessandro Santi, ai quali è seguita la “riflessione” del presidente del Comitato per il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani, Rosy Bindi, e di mons. Giovanni Paccosi, Vicario per la Pastorale della Diocesi di Firenze e Presidente del Comitato diocesano Don Lorenzo Milani. Hanno chiuso, la benedizione del Monaco Padre Guidalberto Bormolini e l’omaggio musicale a Don Lorenzo con canti spirituali e di liberazione dal mondo.
Il messaggio di don Milani è un messaggio universale, ma lui è stato da una parte, la parte dei poveri, e occorre farlo anche oggi, ha ricordato nel suo intervento la presidente Bindi.
Per il sindaco di Vicchio don Milani ha costruito un nuovo vocabolario che ha permesso di re-interpretare il mondo. All’origine della realtà c’è la coscienza e dunque la conoscenza. La pace non deve essere una meta ma un metodo. I partecipanti alla marcia sono portatori di pace.
Il primo cittadino vicchiese ha poi affermato che oggi è necessaria una “Agenda don Milani” da cui tutti dovrebbero attingere: attenzione ai più deboli, a chi ha meno; eguaglianza delle opportunità; la scuola.