FIRENZE – Incendio di piazza Davanzati: Polizia di Stato esegue il collocamento in comunità di un 17enne
Analogo provvedimento, disposto dal GIP, è stato eseguito nei confronti di un altro 17enne indagato per altri reati
Lo scorso 26 settembre, intorno alle 18.00, il centro storico di Firenze fu teatro di un incendio che colpì 13 motoveicoli e due autovetture, oltre al portone dello storico Palazzo Davanzati e a quello di un locale.
Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dal Sostituto Procuratore Roberta Pieri della Procura della Repubblica dei Minorenni di Firenze diretta da Antonio Sangermano, hanno immediatamente consentito di appurare, attraverso la visione di immagini di videosorveglianza della zona, che quel pomeriggio quattro giovani si erano avvicinati ad uno dei ciclomotori.
Uno di questi, nella circostanza, si è abbassato, staccando il tubicino della benzina del mezzo; poi, si è avvicinato un altro giovane che, dopo essersi fatto un selfie con altri ragazzi, ha dato fuoco con un accendino al combustibile fuoriuscito, provocando l’incendio.
Ascoltati anche alcuni testimoni la Polizia di Stato è riuscita subito ad individuare il ragazzo di 17 anni, ritenuto responsabile di aver staccato il tubicino della benzina dello scooter consentendo al suo complice – identificato poi come minore non imputabile – di appiccare l’incendio.
Nei confronti del 17enne, indagato nel frattempo anche per reati contro il patrimonio e la persona, il GIP del Tribunale per i Minorenni di Firenze ha disposto l’applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità, anche sulla base della sussistenza del pericolo di recidiva specifica in ordine a questi delitti.
Analogo provvedimento è stato disposto nei confronti di un ulteriore 17enne, indagato in concorso con l’altro minore per una serie di episodi criminali – una tentata rapina e due furti – avvenuti la scorsa estate in Toscana tra Firenze, Viareggio e Lido di Camaiore.
Nei confronti di quest’ultimo, recentemente imputato anche per maltrattamenti in famiglia, il GIP ha infatti evidenziato l’emergere di “seri elementi di preoccupazione”, avendo anche lui commesso più reati nel giro di poco tempo.