PRATO – Preoccupano i dati del tasso di contagio e del numero di morti e infortuni sul lavoro da Covid

Allarme lanciato dai sindacati: da gennaio a settembre 395 denunce e tre decessi per Covid sul lavoro nella provincia di Prato

PRATO – I dati Inail fanno di Prato la seconda provincia Toscana come numero di denunce per infortuni sul lavoro legati al Covid e la prima per numero di decessi. I sindacati di Cigl, Cisl e Uil hanno scritto al prefetto Laura Volpe per chiedere un incontro urgente al fine di ottenere l’intervento del Governo: con 2194 casi ogni 100 mila abitanti, Prato è infatti la provincia Toscana con il numero più alto di contagiati per abitanti. All’interno della regione, infatti, la media si attesta sui 500 casi in meno circa.

I più colpiti sono ovviamente i lavoratori del settore sanitario, più di 2 denunce su 3 infatti riguardano infermieri, oss, medici e farmacisti, mentre una minima parte, circa il 2,6% del totale, il personale addetto alle pulizie nelle strutture sanitarie. La maggior parte dei lavoratori colpiti da Coronavirus, circa il 70%, ha un’età compresa tra i 35 e i 65 anni ed è di sesso femminile.

“Da anni – denuncia Lorenzo Pancini, segretario della Cigl di Prato – chiediamo un incremento dell’organico in ospedale”, ma focalizza il dibattito anche sulle problematiche del tracciamento e sulla lentezza dei risultati dei tamponi, aggiungendo “Porremo all’attenzione del prefetto anche il problema della copertura contributiva e retributiva del periodo che intercorre fra quando il lavoratore si sottopone al tampone e l’arrivo della risposta, per ora è costretto a mettersi in ferie. Serve quindi una regolamentazione”.

 

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