Legambiente: il Parco nazionale del Magra è lo strumento strategico per la tutela della costa tra Liguria e Toscana
Legambiente: “Un parco nazionale è l’infrastruttura verde necessaria per assicurare una governance integrata tra tutela dell’ambiente e preservazione degli equilibri idrogeologici di una vasta e importante area a cavallo tra Toscana e Liguria”.
Istituire subito il Parco Nazionale del Fiume Magra, al confine tra Toscana e Liguria, per una difesa integrata del bacino del fiume e della costa del Mar Ligure orientale. È quanto torna a chiedere a gran voce Legambiente, in occasione dell’arrivo di Goletta Verde in Toscana.
Quest’anno la storica campagna estiva di Legambiente in difesa delle acque e delle coste italiane non viaggia, come sempre, coast to coast, ma assume una formula inedita a causa delle restrizioni e del distanziamento fisico imposti dalla pandemia.
Stamane volontari e volontarie dei circoli di Legambiente Lerici, Val di Magra e Nuova Ecologia La Spezia, oltre che i rappresentanti del Comitato Bocca di Magra, si sono recati in località Bocca di Magra, al confine tra Liguria e Toscana, per un blitz.
Citizen science e territorialità sono le parole chiave per continuare a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e sugli abusi che minacciano le coste. Tra i grandi temi portati avanti dalla Goletta si inserisce naturalmente la questione legata alla promozione delle aree protette.
Il fiume Magra rappresenta un sistema ecologico unico e strategico, per il quale è imprescindibile preservare gli equilibri ecologici e idrogeologici in Toscana come in Liguria. Infatti gli attuali strumenti di tutela e valorizzazione del fiume Magra sono parziali e frammentati tra le due regioni. Per questo dovrebbero essere estesi, con il fine di sviluppare un sistema di tutela di tutto il Fiume Magra.
Il Bacino ha inoltre un ruolo fondamentale nel regolare e mantenere gli equilibri idrogeologici, preservare dall’erosione dei litorali e dal rischio idraulico, oltre che garantire la qualità delle acque fluviali e marine.
Per questi motivi Legambiente chiede da tempo e con forza l’istituzione del Parco Nazionale del Fiume Magra, come strumento idoneo per il perseguimento di questi obiettivi.
“Risulta evidente – dichiarano Fausto Ferruzza e Santo Grammatico, presidenti rispettivamente di Legambiente Toscana e Legambiente Liguria – il ruolo strategico del Fiume Magra nel garantire la qualità delle acque e gli equilibri dei litorali sulla costa di pertinenza del Mar Ligure orientale, da Bocca di Magra fino a Viareggio. Un parco nazionale è esattamente l’infrastruttura verde necessaria ad assicurare una governance integrata di tutela dell’ambiente e preservazione degli equilibri idrogeologici di una vasta e importante area a cavallo tra Toscana e Liguria. Non solo, esso può rappresentare un significativo volano di sviluppo sostenibile locale, con una proposta turistica di altissima qualità, incentrata sull’escursionismo, sull’enogastronomia e sull’approccio esperienziale”.
Il Magra è un bacino idrografico unitario, dal punto di vista della qualità ecologica e della biodiversità: con queste motivazioni, proprio un anno fa, l’onorevole Rossella Muroni depositò una proposta di legge che impegna il Parlamento ad avviare l’iter di istituzione dell’area protetta nazionale. Purtroppo, a causa della pandemia, questa proposta giace nei cassetti della Commissione Ambiente della Camera e da quanto ci risulta non è stata ancora calendarizzata nei suoi lavori. Per Legambiente è tempo di ritirare fuori il pacchetto di proposte, perché la Lunigiana e l’area del Monte Marcello Magra-Vara non possono più aspettare.
L’associazione ambientalista, infine, ha inserito l’Istituzione del Parco Nazionale del Fiume Magra tra le 170 opere prioritarie del Green New Deal recentemente proposte al Governo.