VINO – Il Morellino di Scansano a Chianti Lovers. Fare squadra per l’enologia toscana
Quest’anno per la prima volta l’anteprima dedicata ai ‘Chianti’ ha visto la presenza del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano
Il primo passo per organizzare un’Anteprima che coinvolga più consorzi ed unisca esperienze e prodotti diversi ed al tempo stesso importanti per la Toscana. La presenza del Morellino di Scansano all’evento Chianti Lovers 2018 tenutosi oggi alla Fortezza da Basso di Firenze è importante anche per un traguardo storico del consorzio del territorio grossetano che festeggia quest’anno i 40 anni della denominazione.
La novità di quest’anno ha visto oltre venti aziende del territorio grossetano presenti con degustazioni di anteprime dell’Annata 2017 oltre che varie annate di Riserva. Vini estremamente eterogenei, quelli prodotti nelle vaste terre del Morellino, circa 65000 ha, con il Sangiovese che offre molteplici sfumature gustative e olfattive a seconda del tipo di terreno, esposizione, distanza dal mare. Una zona prevalentemente collinare e vocata alla viticoltura fin dall’epoca degli Etruschi, con altitudini che variano da pochi metri sul livello del mare fino a 500 m slm.
DOC dal 1978 e DOCG dal 2007. “Quest’anno celebriamo i primi 40 anni della denominazione – spiega Rossano Teglielli, Presidente del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano – e siamo lieti di poter festeggiare questo traguardo con la nostra partecipazione all’Anteprima: una collaborazione che permetterà ai visitatori di avere una panoramica sempre più ampia dei vini del territorio conoscendo più da vicino il Morellino di Scansano, espressione del Sangiovese in Maremma”.
Una piacevolissima new entry quella del Consorzio, presente con un grande Banco Istituzionale per la degustazione guidata da sommelier, gremito di winelovers ed operatori desiderosi di scoprire i nuovi vini della denominazione. Particolarmente apprezzate le annate 2015 e 2016, mentre per il 2017 le condizioni non sono state altrettanto favorevoli a causa della siccità, di gelate primaverili e della presenza di ungulati nel territorio maremmano. Una vendemmia 2017, in linea con la tendenza regionale, che ha subito un calo del 26,4% (dati ARTEA), a favore però di una resa qualitativa maggiore.