FIRENZE – Spinta in avanti per il progresso del diritto del lavoro
La Corte d’Appello di Firenze ha deciso oggi di annullare la sentenza di primo grado che vedeva condannato un uomo accusato del furto di un orcio.
La sentenza d’annullamento è motivata dalla condizione delle parti per quanto riguarda un’udienza avvenuta il 20 maggio 2008, tenutasi nonostante l’assenza dell’avvocato difensore dell’imputato.
La Corte d’Appello ha ritenuto di dover rivedere la decisione del GUP di Pistoia, sezione distaccata di Monsummano, che, all’epoca, aveva respinto la richiesta di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento avanzato dall’avvocato della difesa, mamma da appena 25 giorni, ritenendo il parto motivo non rilevante ai fini dell’impedimento a comparire in aula della professionista. La sentenza di oggi sottolinea come anche l’avvocatessa in maternità abbia lo stesso diritto delle altre donne lavoratrici ad essere esentate dal lavoro per tre mesi dopo il parto, nonché a chiedere il rinvio delle udienze fissate in quel particolare periodo.
“La sentenza – spiega l’avvocato Chiara Mazzeo, consigliere provinciale per le pari opportunità della provincia di Pistoia – riconosce il diritto all’astensione per maternità anche alle libere professioniste”.
La Consigliera Regionale Wanda Pezzi sottolinea come la novità di questa sentenza sia quella di contribuire ad un cambiamento culturale del modello organizzativo e del concetto di maternità. Questa sentenza, sostiene infatti, riconosce il diritto dell’uomo o della donna che vogliono stare con i loro bambini neonati e farli crescere.
Un importante sette maggio, dunque, che prova come l’evoluzione della società italiana e della parità di condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori,per fortuna, non si sia arrestata.