Polizia di Stato e Ospedale Meyer di Firenze insieme contro il cyberbullsimo
Polizia di Stato e Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer per migliorare la prevenzione. Al via il Protocollo d’intesa tra Polizia di Stato e Meyer di Firenze per favorire l’uso positivo del web, prevenire e contrastare il cyberbullismo
Cyberbullismo: un fenomeno sempre più diffuso tra i giovanissimi, ma che resta in gran parte sommerso.
Gli adolescenti più a rischio sono gli assidui frequentatori dei social network: insulti, persecuzioni e minacce in chat o tramite sms, sono le modalità prevalenti con cui si compiono atti di bullismo online, seguite dall’invio o pubblicazione di foto o filmati e dalla creazione di profili falsi.
Eppure la maggioranza delle vittime non ne parla, e nella maggior parte dei casi gli episodi di cyberbullismo non arrivano a conoscenza di genitori e insegnanti, il più delle volte estranei al funzionamento e al linguaggio della rete.
E proprio in occasione della settimana denominata “Verso la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, la Polizia Postale e delle Comunicazioni e il Meyer siglano un protocollo destinato a favorire l’uso positivo del web, a partire proprio dalla prevenzione e dal contrasto al cyberbullismo attraverso la realizzazione di specifiche azioni di formazione per un uso corretto del web rivolte sia alle figure professionali dell’A.O.U. Meyer che ai giovani pazienti dell’Ospedale pediatrico fiorentino.
L’Accordo è stato firmato dal Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato Roberto SGALLA e da Alberto ZANOBINI, Direttore Generale dell’A.O.U. Meyer.
L’iniziativa, che si è svolta nella prestigiosa cornice del Teatro Niccolini di Firenze, è stata accompagnata dalla proiezione del suggestivo docufilm #cuoriconnessi su fatti di cyberbullismo realmente accaduti.
L’autore, Luca Pagliari, ha voluto evidenziare l’importanza delle parole in tutte le sue sfumature attraverso filmati e testimonianze dirette. L’iniziativa non lancia accuse, ma vuole offrire uno spunto di riflessione per avviare importanti considerazioni sul peso delle parole, sul loro valore e sulla loro potenza, ma anche sulle responsabilità degli adulti.
All’evento, a cui erano presenti le massime Autorità del capoluogo fiorentino, hanno preso parte circa 400 studenti delle scuole di Firenze, accompagnati dai loro insegnanti che hanno potuto assistere anche alle toccanti testimonianze di Teresa Manes, mamma di Andrea Spezzacatena, 17enne suicida per atti di cyberbullismo, e di Flavia Rizza, 18 anni da poco compiuti, che ha trovato il coraggio di parlare dopo anni di vessazioni.
“La Polizia di Stato – ha spiegato Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato – è ormai impegnata da anni a far sì che i rischi legati al Web, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, non debbano essere un limite ma al contrario un valore aggiunto per la crescita personale e culturale.
Per questo – continua il Prefetto Sgalla – l’Accordo siglato oggi con l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer rappresenta un’importante collaborazione con l’obiettivo comune di rafforzare la formazione/informazione in modo semplice sui temi della sicurezza online, offrendo ai ragazzi, ai genitori e agli operatori del settore consigli concreti su come salvaguardarla”.
“Il Meyer – ha spiegato Alberto Zanobini, Direttore Generale dell’Ospedale Pediatrico fiorentino – svolge un importante ruolo nella cura di tutte le forme di disagio adolescenziale, attraverso il reparto di Neuropsichiatria, mentre la presa in carico dei minori vittime di abusi e maltrattamenti è garantita dai professionisti che operano all’interno del servizio GAIA. Grazie a questo accordo, ampliamo ancora il nostro raggio d’azione puntando sulla prevenzione. Un risultato che si raggiunge attraverso l’educazione sanitaria di giovani e genitori, la formazione del personale e la ricerca su un fenomeno, come quello del cyberbullismo, in costante crescita”.