FSE, via libera Ue al programma toscano. Simoncini: premiato lo sforzo della Regione
FIRENZE – La Commissione europea ha dato ieri il via libera al Programma 2014-2020 del Fondo sociale europeo presentato dalla Regione Toscana.
La decisione è stata comunicata oggi ed è avvenuta in tempi velocissimi, premiando lo sforzo che aveva consentito alla Toscana di bruciare le tappe nella definizione e approvazione del documento, che prevede risorse per 732 milioni in sette anni che serviranno a finanziare le politiche per l’occupazione, la formazione l’educazione e la coesione sociale.
“Sono davvero soddisfatto – spiega l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – perché il via libera dalla commissione è un punto fermo, che ci consente di proseguire senza soluzione di continuità con le politiche intraprese grazie a questo strumento che rappresenta la principale leva di cui disponiamo per investire su sviluppo, occupazione e capitale umano. La Toscana è stata una delle prime Regioni a inviare a Bruxelles il documento definitivo, subito dopo la firma dell’accordo di partenariato. E da Bruxelles, a tempo di record, abbiamo avuto il via libera. Un riconoscimento implicito di efficienza e di approvazione dei contenuti del piano”.
L’assessore ha quindi sottolineato il fatto che questo risultato è stato raggiunto anche grazie al proficuo rapporto e al costante confronto con la Commissione Ue e le sue strutture.
In Toscana le risorse messe a disposizione dal Fse per i prossimi sette anni ammontano, come si è detto, a 732 milioni in sette anni, quasi 100 milioni in più rispetto al precedente periodo.
Centrale la scelta di destinare gran parte delle risorse ai giovani, cui è riservato il 35 per cento delle risorse, pari a oltre 255 milioni di euro. Serviranno, fra l’altro, per potenziare i tirocini e l’esperienza di Giovanisì e Garanzia Giovani, l’orientamento, i percorsi di apprendistato professionalizzante, istruzione e formazione professionale (38 milioni), l’alternanza scuola-lavoro e il servizio civile (73 milioni). Si sommeranno alle risorse per il funzionamento dei centri per l’impiego, per gli incentivi per l’occupazione, agli specifici incentivi per le donne, che sono comunque un tema trasversale ai Por. Ancora, circa il 20% dell’intero Programma, 145 milioni, è destinato ad interventi di inclusione e promozione delle pari opportunità e per la coesione sociale, interventi concepiti per favorire l’occupazione e non meramente assistenziali.
Particolarmente importante, in questa fase tuttora critica per la nostra economia, la scelta di destinare il 5%, circa 36 milioni, a interventi mirati per favorire la permanenza al lavoro dei lavoratori di aziende in crisi o in ristrutturazione e e per la formazione degli imprenditori.
Al nuovo programma sono inoltre legati i temi della riforma della formazione e della gestione dei servizi per il lavoro, attraverso l’Agenzia regionale per il lavoro, come anche l’operatività di Garanzia Giovani, che si pone in maniera sinergica e complementare rispetto al nuovo Por.