FUTSAL – Prato da infarto batte Chiuppano sulla sirena
PRATO – Un finale al cardiopalma, un gol a fil di sirena e il Prato vola in semifinale play off di serie B. La squadra di Coccia continua a regalare fortissime emozioni ai propri tifosi che ieri, purtroppo, non hanno potuto seguire la squadra, tranne che per una piccola parte nel secondo tempo, a causa di un incredibile e vergognoso disguido burocratico. Il Prato ha vinto 3-2 contro il Chiuppano dell’ex Pablo Daniel Ranieri, un nome legato al Furpile Prato degli scudetti, delle Coppe Italia e delle Supercoppe, grazie ad un gol a una spanna dalla sirena di bomber Apruzzese. Un gol che ha rappresentato una vera e propria liberazione per un finale davvero da infarto. Ma nella storia del Prato calcio a 5 non è l’unico.
IL PRECEDENTE – Jesi è un nome che a molti appassionati di calcio a 5 pratesi magari non dice molto. Era la stagione 1996-1997. All’epoca la serie A era unica, dopodiché c’era la serie B e via a scendere. Prato poteva contare su tre squadre di calcio a 5. Oltre al Prato calcio a 5 c’erano infatti il San Michele di Poggio a Caiano e il Santa Cristina di Carmignano. Il Prato, che terminò quel campionato di serie B imbattuto, lottava punto a punto con la Jesina per la promozione in A. Nella primavera del 1997 giunse, quindi, l’attesissima sfida in terra marchigiana. Un match giocato sempre sul filo del rasoio, punto a punto. Il Prato si trovò spesso a rincorrere e a pochi minuti dalla fine perdeva 6-4. Ma il cuore laniero è duro da abbattere e la formazione allenata da Carobbi trovò la forza di accorciare le distanze e, a 2” dalla fine, di pareggiare con Velimir Andrejic. Apoteosi finale del pubblico pratese con Claudio Fiori che si lanciò in mezzo ai tifosi lanieri che nel frattempo erano saltati in campo. La Jesina, però, mantenne il punto di vantaggio e salì in serie A. Il Prato, in seguito, fu ripescato in massima serie mettendo le basi di quel grandissimo squadrone chiamato Furpile. Sono passati 17 anni da Jesi e di quella squadra composta da Fiori, bomber Di Giosio, Andrejic, Treggia, Serra, Coppetti, Bigagli e tanti altri resta soltanto un piacevole ricordo, ma il cuore e il carattere sono gli stessi. All’epoca ero un ragazzino, ma quel finale ce l’ho in mente come se fosse ieri. E ieri l’ho rivissuto, anche se i protagonisti e il contesto erano diversi.
LA PARTITA – Al Prato serviva la vittoria contro il Chiuppano per andare a Imola “in gita”, per dirla alla Chiellini, o quasi. Ma i vicentini erano tra le favorite a salire in A2. Impegno quindi tutt’altro che semplice per i ragazzi di Coccia che al 4’ passano in vantaggio con un bellissimo tiro di sinistro a incrociare di Calamai. Il Chiuppano sale di intensità e mette in mostra tutta la propria tecnica, con Ranieri che fa vedere numeri di alta classe. Dopo un palo di Iglesias al 6’, il pari dei veneti arriva nella maniera più inattesa: Rafinha precede Lucca e beffa Biscaro sul primo palo per uno sfortunatissimo autogol. Rafinha non ci sta e al minuto 13’30” in contropiede tenta di saltare Josic che lo abbatte. Per il regolamento sarebbe espulsione diretta del portiere ospite, ma l’incertissimo Di Guilmi di Vasto opta per il giallo. Lo stesso arbitro estrae il rosso diretto al 19’ all’indirizzo di Vincentini che alza troppo il gomito sull’“abaixo” Pereira. I lanieri, quindi, si trovano a dover affrontare il minuto finale della prima frazione e quello iniziale della ripresa in inferiorità numera.
Con tre giocatori di movimento il Prato difende addirittura meglio che con quattro e dopo 56” dall’inizio della ripresa passa clamorosamente in vantaggio dopo un perfetto contropiede di Rafinha che libera Wellington che trova l’angolino alto alla sinistra di Josic. Ma, tornata la parità numerica, la difesa biancazzurra si dimentica di Pereira che da solo da due passi pareggia nuovamente. E quando il 2-2 sembra ormai in cassaforte, Iglesias decide di partire palla al piede a 5 secondi dal termine, ma perde palla per merito di Rafinha che smista per Oscar (ottimo il suo rientro dopo i 40 giorni di stop per l’infortunio al ginocchio patito nel derby contro il Futsal Pistoia) che serve il liberissimo Apruzzese. Palla depositata in rete un momento prima del suono della sirena. Dopo qualche minuto di consultazione tra arbitri e cronometrista, tanto per far crescere ancora di più la tensione, dopo le vibranti proteste del Chiuppano da una parte e del Prato dall’altra (espulso il presidente Apicella), gli arbitri assegnano il gol e i lanieri sono matematicamente in semifinale in virtù del 6-6 di Chiuppano-Imola. E sabato i biancazzurri andranno a Imola non in gita, ma a cercare di conquistare il primo posto in classifica per poi sfidare la seconda del girone tra Arzignano (già qualificato), Poggibonsese e Reggio Emilia.
CAPITOLO PORTE CHIUSE – Dulcis in fundo una sola parola per l’ordinanza che, a causa di un disguido burocratico e di mancata comunicazione tra uffici, a poche ore dall’inizio della gara ha disposto lo svolgimento a porte chiuse del match: vergogna!