Progetto Acqua Buona premiato al Festival della Scienza di Genova
Acqua di rubinetto – buona e controllata – nelle mense scolastiche al posto della minerale per aiutare l’ambiente e gli altri. Acqua buona, oltre 16mila studenti coinvolti.
PISA/EMPOLI – Il progetto Acqua Buona supera i confini regionali e ottiene un altro importante premio. Dopo il riconoscimento Toscana Eco Efficiente 2012 della Regione Toscana, ora arriva la vittoria nella categoria “imprese” al Premio Non sprecare 2013 organizzato dal portale-community www.nonsprecare.it con la partnership del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR, il Gruppo editoriale Banzai, Rai Radio1, l’Università Sapienza, FAO – Save Food Initiative e l’Associazione LUISS Sostenibile. Acque SpA, gestore idrico del Basso Valdarno, si legge nelle motivazioni “si è distinta per aver lanciato il progetto Acqua Buona, che attraverso la collaborazione di comuni, famiglie e istituzioni scolastiche, ha convinto 16.000 studenti a bere con soddisfazione l’acqua del rubinetto”. La cerimonia di premiazione si terrà domani 31 ottobre, nel corso del Festival della Scienza di Genova. Al Premio Non Sprecare 2013, giunto alla sua quarta edizione, sono giunte oltre 200 candidature di buone pratiche inviate da cittadini, associazioni, aziende, enti e scuole italiane. ormai giunto alla sua quarta edizione
COS’È ACQUA BUONA – Acqua Buona è un progetto rivolto principalmente al mondo della scuola. Nasce nel 2007 e parte da un dato talmente ovvio da apparire quasi rivoluzionario: l’acqua del rubinetto non è solamente potabile ma anche buona da bere, disponibile in grandi quantità, sicura e controllatissima. Questa realtà contrasta con quel che accade in altre parti del mondo dove quasi un miliardo e mezzo di persone non ha accesso all’acqua potabile e 2 miliardi e mezzo non ha servizi igienici adeguati. Bisognava fare qualcosa. Per questo Acque SpA, con Acqua Buona ha cominciato a proporre ai comuni, alle famiglie, alle istituzioni scolastiche di consumare nelle mense scolastiche acqua di rubinetto in sostituzione di quella minerale e di impegnare i risparmi economici ottenuti in “buone azioni” come finanziare la realizzazione di pozzi e potabilizzatori nel terzo mondo, per altre iniziative di solidarietà o per incrementare le attività didattiche di educazione ambientale. Alle scuole che aderiscono Acque SpA garantisce gratuitamente l’analisi periodica delle caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche dell’acqua erogata all’interno della scuola, la divulgazione dei risultati, eventuali interventi di miglioramento per la gradevolezza dell’acqua e la fornitura di brocche o borracce.
I RISULTATI – Oggi, sono 24 i comuni che hanno aderito al progetto Acqua Buona – tra i quali Pisa, Capannori, Empoli, Pontedera, San Giuliano Terme – e sono oltre 16mila gli studenti che con soddisfazione ogni giorno bevono acqua del rubinetto a scuola e probabilmente anche a casa. Di sicuro, grazie a loro, sono stati risparmiati qualche milione di bottiglie di plastica e diverse tonnellate di idrocarburi disperse nell’ambiente. Se si considera che per fare 1750 bottiglie di plastica dalla capacità di un litro e mezzo ci vogliono 159 litri di petrolio, ovvero un barile (fonte: La Repubblica-Economia, 3 gennaio 2008), ipotizzando una bottiglia ogni 4 studenti, ogni giorno nel Basso Valdarno, grazie ad Acqua Buona vengono risparmiati 2,3 barili di petrolio, quasi 368 litri di greggio.
“Siamo molto grati al Premio Non Sprecare per questo riconoscimento – dichiara Giuseppe Sardu, presidente di Acque SpA – Ci auguriamo possa servire in generale a valorizzare l’importanza dell’acqua di rete e in particolare a contrastare il pregiudizio sulla sua qualità e la sua sicurezza. La vittoria più che di Acque SpA è di tutti quei ragazzi e quegli insegnanti che attraverso il loro comportamento scelgono uno stile di vita attento all’ambiente e al prossimo: un esempio che anche gli adulti farebbero bene ad imitare.”
fonte: Acque SpA