VINO – Ais Toscana, il programma del presidente Cini per traghettare l’associazione nel quadriennio 2022-2026
L’attuale Presidente regionale traccia il bilancio dei suoi primi quattro anni alla guida di Ais Toscana e getta le basi per costruire un ponte con il futuro
Un programma aperto ed inclusivo basato sul merito e sulla rappresentatività geopolitica su scala regionale e nazionale, con Soci e delegazioni sempre più al centro di un progetto coordinato di lavoro e l’ambizione di innalzare ancora di più il già alto livello di preparazione dei sommelier, al fine di accrescere il livello di tutta l’Associazione. Queste le priorità per AIS Toscana, qualora il risultato uscente dalle urne il 26 e 27 giugno prossimi consegnasse per un secondo mandato la Presidenza dell’Associazione Toscana alla guida di Cristiano Cini, già in carica dal 2018. In tale occasione saranno rinnovate altresì tutte le cariche sociali e per la prima volta il voto si svolgerà in modalità online, per favorire la massima partecipazione dei soci.
Dei quattro anni di Presidenza di Cristiano Cini, due sono stati caratterizzati dalla pandemia, con tutte le difficoltà operative che ne sono derivate per l’Associazione. Tuttavia, molti sono stati gli obiettivi realizzati nel quadriennio e tra i più importanti c’è stata la crescita associativa: “sono stati quattro anni complicati ma tutto sommato soddisfacenti – spiega Cini – e la notizia più bella e gratificante che abbiamo condiviso con il gruppo di lavoro è stato che il nostro insieme ha portato AIS Toscana ad essere oggi la seconda regione italiana per numero di soci. La nostra forza è il piacere di stare insieme per diffondere la cultura del vino, l’essere capillari sul territorio e ben rappresentati. I numeri della formazione sono sorprendenti e una delle priorità per i prossimi quattro anni sarà sviluppare la progettualità di quanto costruito fino ad oggi, in particolare individuare temi strategici per favorire ulteriormente la crescita associativa nel medio lungo periodo, programmando azioni sinergiche al fine di migliorarne il posizionamento e la valenza”.
Da non dimenticare anche l’ampio successo di pubblico riscosso dall’evento di punta per AIS Toscana in ambito degustativo, l’Eccellenza di Toscana, che ha stabilmente coinvolto in ogni edizione oltre 140 grandi aziende vitivinicole toscane. Ma un altro obiettivo considerato un fiore all’occhiello per l’Associazione in questo quadriennio è stato l’ulteriore salto qualitativo compiuto in ambito formativo. “Siamo stati la prima regione a partire con un percorso di alta formazione come il Master Degustatori Senior, con 148 vini presentati in 27 incontri condotti da relatori di alto livello, andato così bene che a breve vedrà partire la sua seconda edizione. L’alta formazione per noi rappresenta un passo in avanti concreto e lungimirante, dedicato ai soci, a creare nuovi sbocchi professionali e a garantire un futuro migliore alla nostra associazione. E poi, una parte della nuova sede sarà dedicata alla formazione: un passaggio necessario per metterci nelle condizioni di migliorare la nostra offerta verso i soci”.
Formazione che si lega quindi imprescindibilmente con le richieste del mondo del lavoro, in cui la figura del sommelier si è evoluta nel tempo divenendo sempre più contemporanea ed inserita nel tessuto economico del mondo del vino, della ristorazione e dell’hotellerie. “Il sommelier – riprende Cini – sarà sempre più una figura cardine nel mondo del vino. Dovremo formare specificità, non tuttologi. Servono storyteller, comunicatori, uomini e donne di sala, personale nell’accoglienza per esempio nelle cantine, grandi penne, grandi recensori, docenti specifici a livello alberghiero, a livello dell’alta formazione e l’elenco non si esaurisce certo qui. Dobbiamo essere in grado di esaltare le peculiarità di un singolo “tipo” di sommelier, per dare forza ad un comparto che dal punto di vista economico assume un’incidenza rilevante”.
“L’AIS che vogliamo”, questo il titolo del programma presentato dall’attuale Presidente, vuole dunque essere un terreno di confronto propositivo sulla strutturazione associativa e sulle proposte di cambiamento per costruire un’AIS sempre più partecipativa, coesa e capace di coniugare le sfide dei tempi che cambiano, con le aspettative dei soci.