Scandicci, Franz Moser ancora protagonista al Teatro Aurora con la Traviata

Questo venerdì 14 gennaio con repliche il 21 e 28 gennaio in scena il capolavoro di Giuseppe Verdi: la grande lirica a prezzi popolari

La Traviata arriva questo venerdì 14 gennaio alle 21 al Teatro Aurora di Scandicci. Proseguono i Venerdì dell’opera dopo il grande successo di Madama Butterfly in novembre e di Don Giovanni in dicembre, e sempre grazie alla Compagnia d’Opera Italiana Firenze di Franz Moser, gennaio è il turno del capolavoro di Giuseppe Verdi. Repliche il 21 e 28 gennaio, sempre alle ore 21.

Le tre recite del popolare melodramma in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, vengono eseguite con l’Ensemble “il Contrappunto” di Damiano Tognetti, maestro concertatore sarà Domenico Camera, giovane e promettente pianista calabrese.

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Protagonisti dell’opera sono Lucia Conte (Violetta Valéry); Veronica Senserini (Flora Bervoix); Nicoletta Celati (Annina); Vladimir Reutov (Alfredo Germont); Ricardo Crampton (Giorgio Germont); Alberto Fonti (Gastone); Franco Rossi (Barone Douphol); Mirco Felici (Marchese d’Obigny); Max Medero (Dottor Grenvil) ed Edoardo Altamura (Giuseppe). La regia sarà di Franz Moser come le scene e costumi.

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“Il genio di Giuseppe Verdi, il compositore italiano che più stimo tra tutti, si esprime nella semplicità dell’accompagnamento dei cantanti, sottolineando con deliziose armonie una valanga di melodie magnifiche”, afferma Franz Moser.

Melodramma fra i più popolari ed eseguiti al mondo, La Traviata, con Il Trovatore e Rigoletto, è la terza opera della famosa “trilogia popolare”. Venne rappresentata al Gran Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ed è una delle partiture musicali più dense di interiorità psicologica di tutto il teatro d’opera romantico. La prima fu un vero disastro, o come riferiva Verdi al direttore Angelo Mariani: “La Traviata ha fatto un fiascone e, peggio, hanno riso. Eppure, che vuoi? Non ne sono turbato. Per me credo che l’ultima parola sulla Traviata non sia quella d’ieri sera”. Infatti La Traviata è l’opera più eseguita in tutto il mondo fino ad oggi e il dramma, provocatorio, è attuale più che mai nei nostri tempi della discriminazione.

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La storia: Violetta Valery, un’avvenente cortigiana di Parigi, si innamora di Alfredo Germont e decide di cambiare vita e di abbandonare lussi e trasgressioni. Si trasferisce in campagna, dove vive felice con il suo innamorato. Un giorno arriva però il padre di Alfredo e chiede a Violetta di lasciare Alfredo per sempre perché la loro convivenza era uno scandalo e rischiava di compromettere le nozze dell’altra sua figlia. Violetta cerca di opporsi, ma alla fine, persuasa da Germont padre, scrive una lettera di addio ad Alfredo, dicendo che ritorna a Parigi ha riprendere la sua vecchia vita. Alfredo, accecato dalla rabbia, la raggiunge e la offende pubblicamente.

In seguito Alfredo, venuto a conoscenza della verità, va a chiederle perdono. Sarà l’ultima volta che si incontreranno: Violetta, consumata dalla tisi, è in fin di vita e si spegne poco dopo.

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Informazioni e prenotazioni: Biglietteria al Bar del Teatro Aurora, via San Bartolo in Tuto, 1, telefono 340 811 9192, coifopera@gmail.com, biglietti online www.musictick.com.

Facebook: https://www.facebook.com/coifcompagniaoperaitalianafirenze

Lo spettacolo si svolgerà in sicurezza e nel rispetto dei protocolli  per il contrasto alla pandemia Covid-19, con adeguato distanziamento e posti assegnati. Per accedere è necessario il green pass.

Franz Moser, austriaco nato in Olanda, da diciotto anni vive a Firenze, di cui dieci sulle colline di Scandicci.

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Oltre che pianista anche avvocato, da trentasei anni organizza eventi musicali. Con la St.Mark’s Opera realizza dal 2011 l’evento numero uno della lirica. Nasce dalla musica sinfonica: nel 1989 fonda l’ancora esistente Wiener Residenzorchester, che aveva come direttore il famoso ballerino Rudolf Nureyev, realizzando il suo (purtroppo ultimo) desiderio, di dirigere un’orchestra.

«Mi sono innamorato della Lirica qui in Italia – racconta Moser – Non ho mai capito le opere e perciò ho introdotto un elemento molto apprezzato: la spiegazione breve e vivace delle stesse all’inizio di ogni atto». Una pratica che piace non solo ai neofiti, ma anche agli appassionati e intenditori della Lirica: perché forse sarà sbagliata la prassi, ma trasmette al pubblico tutto l’amore e la passione di Franz per la musica e per l’opera

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