Pistoia, Guardia di Finanza: continua il contrasto agli illeciti del reddito di cittadinanza
Denunciate altre 10 persone che avevano indebitamente percepito oltre 45 mila euro di sussidi
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pistoia, in prosecuzione dell’operazione “San Nicolò”, attività investigativa che, nel giugno del 2022, aveva già consentito di denunciare 50 persone, per aver indebitamente percepito il “Reddito di Cittadinanza”, per un totale di oltre 400 mila euro, ha individuato e denunciato altri 10 soggetti che avevano richiesto il sussidio, pur non avendone titolo, ottenendo illegittime erogazioni per oltre 45.000 euro.
Le indagini che hanno portato a scoprire queste ulteriori frodi sono state coordinate dalla locale Procura della Repubblica e si sono basate sull’individuazione, da parte delle Fiamme Gialle pistoiesi, di una platea di soggetti che, pur essendo stati destinatari di misure cautelari personali o avendo familiari conviventi attinti da analoghi provvedimenti e non potendo, quindi, per legge, godere del beneficio, avevano ugualmente presentato le relative domande, omettendo di indicarvi tali circostanze.
Occorre evidenziare come l’Ente erogatore non abbia la possibilità di verificare direttamente tale tipologia di requisiti soggettivi, in quanto trattasi di notizie non acquisibili automaticamente dalle banche dati, per cui, in questi casi, la falsità delle autodichiarazioni presentate dai richiedenti può emergere, solo, attraverso mirate indagini di polizia giudiziaria, come quelle condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pistoia.
Tra i casi emersi, sono risultati particolarmente significativi quelli relativi a:
- un soggetto dedito abitualmente allo spaccio di stupefacenti che, dal maggio 2019 all’ottobre 2020, aveva percepito circa 12.600 euro;
- una persona condannata per riciclaggio che, dal dicembre 2019 al marzo 2020, aveva percepito quasi 13.000 euro.
Nel precisare che i relativi procedimenti penali sono attualmente pendenti nella fase delle indagini preliminari, mentre alcuni sono già nella fase dibattimentale del processo, e che l’effettiva responsabilità delle persone indagate, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa, sarà vagliata nel corso delle successive fasi processuali, si evidenzia che l’attività svolta si inquadra nelle linee strategiche del Corpo, nel comparto del contrasto alle frodi nel settore della spesa pubblica previdenziale, volte a garantire che le provvidenze statali vadano a beneficio di chi ne ha davvero diritto ed effettivo bisogno.