Pisa, la carne del parco di San Rossore alle famiglie bisognose

Dalla gestione degli ungulati prodotti sani a km zero distribuiti all'emporio della solidarietà della Caritas

Da lunedì le famiglie pisane più bisognose potranno consumare la carne di San Rossore, in particolare quella derivante dalle operazioni di gestione faunistica programmata condotta dalle Guardie del Parco. L’iniziativa vede in azione una serie di attori: la Regione Toscana che finanzia le operazioni di macellazione assegnate tramite bando pubblico all’azienda agricola Sant’Ubaldo, l’ASL Toscana Nord Ovest, il Parco che fornisce i capi di ungulati selvatici, il Banco Alimentare che distribuisce in tutto il territorio ASL di riferimento e a Pisa la Caritas che tramite l’emporio della solidarietà la rende disponibile a chi ne ha più bisogno.

A San Rossore infatti gli ungulati sono in sovrannumero e la loro popolazione deve essere contenuta per mantenere un sano equilibrio con la flora. Il lupo aiuta ma da solo non è sufficiente, e in attesa della sperimentazione sulla sterilizzazione le Guardie periodicamente prelevano un numero preciso di capi definiti in base ad uno specifico monitoraggio scientifico. Queste carni, molto magre e sane, sono messe a disposizione delle persone più svantaggiate di tutto il territorio, con un’attenzione particolare a Pisa. «All’emporio della solidarietà accedono le famiglie in difficoltà a cui viene data una tessera con un numero di punti che dipende dal reddito e dal quoziente familiare – spiega Don Morelli – inoltre il nostro personale  dà anche i consigli su come cucinare questi particolari tipi di carne». «Abbiamo aderito al progetto di solidarietà alimentare della Regione Toscana – spiega il presidente del Parco Lorenzo Bani – in maniera da aiutare le famiglie che più hanno necessità garantendo un prodotto sano e di qualità».

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