LIVORNO – Fedagripesca Toscana: “Darsena Europa mette a rischio il lavoro di centinaia di pescatori, servono sostegni”

Il referente del settore pesca Andrea Bartoli: “Ancora nessuna procedura concreta in atto, non è ammissibile”

I lavori per la Darsena Europa causeranno un blocco totale della pesca nella zona che va dalla parte nord del porto di Livorno al parco di San Rossore, mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro. Non siamo contro la realizzazione di un’opera importante per l’economia dell’intera regione, ma è necessario che i pescatori e le aziende che andranno in crisi siano sostenuti economicamente”. 
A lanciare l’allarme è Andrea Bartoli, vicepresidente e referente del settore pesca di Fedagripesca Confcooperative Toscana

“Secondo le ultime notizie – prosegue Bartoli – i lavori dovrebbero iniziare il prossimo inverno e ancora non abbiamo garanzie di un sostegno per i pescatori. Non è ammissibile. C’è stato un tavolo di confronto con la Regione Toscana e Stefania Saccardi, assessore regionale all’Agricoltura, che ha preso atto della problematica, mentre al contrario l’Autorità Portuale di Livorno non aveva nemmeno considerato l’impatto sui lavoratori e sulle attività di pesca professionale. Da quell’incontro, però, non sono emersi passi in avanti e ad oggi non c’è nessuna procedura effettiva. Ci siamo rivolti ai sindaci e agli assessori all’ambiente e alle attività produttive dei Comuni di Livorno e Pisa, ma senza alcun riscontro”.
“Invece – aggiunge – servono risposte quanto prima perché non vorremmo che si ripetesse l’esperienza negativa del Rigassificatore offshore, una vicenda in cui il settore non ha avuto alcun sostegno per la perdita di una vasta area di pesca tra le più importanti per la flottiglia livornese”.

A preoccupare i pescatori e le aziende della zona sono principalmente due conseguenze degli interventi. La prima, chiarisce il referente del settore pesca di Fedagripesca, è “l’inagibilità di quella porzione di mare che sarà chiuso per sicurezza e in generale difficilmente accessibile. In più la movimentazione del fondale marino farà fuggire i pesci e provocherà l’intorbidimento delle acque. In quell’area lavorano barche di piccole dimensioni, che non hanno alternative: che fine faranno? Chi ripagherà le perdite? Si parla da anni di questo problema e ancora non sappiamo niente”.

“In secondo luogo – conclude Andrea Bartoli – non dobbiamo dimenticare che in seguito ai dragaggi la sabbia estratta sarà utilizzata per sistemare il litorale nelle zone di Tirrenia, Bocca d’Arno e Marina di Pisa, fino al mare di fronte al parco di San Rossore, per i rifacimenti delle spiagge sommerse. Si tratta delle uniche zone in Toscana dove si svolge la pesca di vongole e telline, aree campionate ogni mese dall’Asl per certificare la qualità dell’acqua e del prodotto pescato. La preoccupazione maggiore riguarda proprio l’alterazione dei parametri dovuta a questi interventi, e la possibile scomparsa di questi organismi, che resterebbero sotterrati. Non vogliamo opporci ai lavori, ma è necessario che arrivati a questo punto le istituzioni locali ci ascoltino e si facciano carico delle nostre richieste”.

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