FIRENZE – Rossi a Panorama d’Italia, tra aeroporto e reddito di cittadinanza

Intervista a tutto campo concessa dal presidente della Regione, Enrico Rossi, questa mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, nell’ambito delle iniziative per la tappa toscana di Panorama d’Italia, il tour nazionale del settimanale.

L’evento aveva per titolo “Presidente mi spieghi”,  protagonista Enrico Rossi. A condurlo il direttore di Panorama, Raffaele Leone, che ha rivolto le domande insieme alla giornalista Ilaria Ulivelli su vari temi di interesse sociale per i cittadini.

L’aeroporto e la decrescita felice

Parlando della necessità di realizzare l’aeroporto di Peretola, il presidente Rossi ha avuto modo di osservare che in tema di sviluppo “quando si parla della necessità di arrivare ad una decrescita felice, felice lo è soltanto per chi già sta bene, e non per chi invece è in difficoltà perché non ha lavoro”.

A suo giudizio è quindi necessario rendere compatibile lo sviluppo con l’ambiente e con la salute dei cittadini. E nel realizzare quello che è semplicemente lo spostamento della pista dell’aeroporto di Peretola, “il saldo ambientale della Piana sarà positivo, soprattutto se non verrà realizzato un impianto obsoleto come l’inceneritore di Case Passerini”.

Immigrazione e sicurezza uguale lavoro e regolarizzazione
Rispondendo ad una domanda circa la divergenza d’opinione con il sindaco di Firenze circa l’immigrazione, il presidente Rossi si è detto d’accordo con Papa Francesco quando afferma che finché si può si deve accogliere.

“Ed in Toscana – ha precisato – i migranti accolti sono 13.700 su 3,7 milioni di abitanti, quindi non vedo tutto questo problema. Al tempo stesso non è però tollerabile che chi è accolto non lavori: li si faccia lavorare, anche per dar loro una dignità. Il problema non è quindi soltanto quanti ne accogliamo, ma anche come li accogliamo. Ed è stato un errore non coinvolgere le Regioni su questa materia. E’ dimostrato che delinque chi è irregolare, mentre i regolari delinquono percentualmente un po’ meno degli italiani. In Italia gli irregolari sono 490.000, ma molti di loro hanno un lavoro. E’ necessario quindi regolarizzare chi un lavoro lo ha già; così come sono favorevole allo ius soli che riguarda 1,8 milioni di cittadini. Perchè più li consideriamo diversi, più sconteremo i guasti prodotti da questa loro forzata diversità”.

La tramvia e l’ambiente
Passando ad esaminare la questione tramvia e dopo aver ricordato come si sia rischiato di perdere i finanziamenti europei messi a disposizione dalla Regione per la sua realizzazione, Rossi ha detto che da presidente è per procedere come stabilito, ma che da cittadino comprende chi pone la questione dell’impatto dell’opera su un tessuto urbano delicato, eppure è convinto che comunque “qualche opera vada pur realizzata” e che il sindaco di Firenze sa bene valutare questioni di questo tipo. Ha invitato poi a considerare anche altri aspetti, citando il caso del Ponte all’Indiano “che si proietta nel vuoto e costringe chi vuol imboccare l’autostrada a fare un giro vizioso e a superare un semaforo”, chiedendo di eliminare questa barriera e valutando anche quanto inquinamento produce il mancato accesso diretto, ha quindi sottolineando come occorra ragionare anche su come togliere il traffico “che ammorba Firenze”.

Il reddito di cittadinanza è una presa in giro, di quello minimo occorre discutere.
Un altro dei grandi temi affrontati dal presidente è stato quello del reddito. A suo giudizio quando si parla di reddito di cittadinanza “si prendono in giro i cittadini” perché l’idea di concedere a tutti, anche a chi come lui bisognoso non è, il minimo di 400 euro al mese, comporta una spesa di 300 miliardi all’anno, “che non sanno come fare a trovare”. Per Enrico Rossi invece del reddito minimo discute tutta l’Europa ed “è di questo che dobbiamo parlare, chiamando le cose con il loro nome: il reddito minimo è ben diverso dal reddito di cittadinanza”.

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio