Firenze, Incoronazione del Marzocco e Premio Corona a Silvia Daddi di Mollica’s e Gianmaria Vassallo

Marzocco incoronato tra gli sguardi affascinati di fiorentini e turisti, così Firenze rivive l’antica tradizione recuperata dalla Società San Giovanni Battista e accompagnata al Premio Corona del Marzocco, dedicato alle giovani generazioni che raccontano Firenze e la Toscana nel mondo. A ricevere il premio sono stati Silvia Daddi, titolare, assieme al marito Mattia Maracci, di Mollica’s e l’attore Gianmaria Vassallo.
Il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, guidato dal direttore Filippo Giovannelli, lascia il Palagio di Parte Guelfa con la corona, realizzata dalla Bottega del Maestro Orafo Paolo Penko, che in piazza della Signoria viene posta sulla testa del Marzocco dalla vicesindaca, Alessia Bettini, e dal presidente della Società di San Giovanni Battista, Claudio Bini.
“La tradizione che abbiamo recuperato insieme al Comune di Firenze – spiega Claudio Bini – celebra il Marzocco, simbolo del potere civile ma anche icona dell’antico rito pagano. La Società di San Giovanni fa questo dal 1796, recuperare e tramandare le tradizioni alle nuove generazioni. Per questo premiamo due giovani testimoni che con il loro lavoro e la loro arte divulgano i valori e la storia di Firenze e della Toscana nel mondo. Cogliamo l’occasione per invitare tutti i giovani ad associarsi alla nostra organizzazione, come volontari in occasione dei Fuochi di San Giovanni e come soci, ricordando che la quota associativa è ridotta fino all’età di 27 anni”.
Sull’Arengario di Palazzo Vecchio sale Silvia Daddi, titolare assieme al marito Mattia Maracci del food truck Mollica’s che dalla zona industriale di Follonica, grazie alla passione per la gastronomia toscana e al sapiente uso dei social è diventato famoso in tutta Italia. “Ringrazio la mia famiglia che mi ha trasmesso della Toscana i valori e quell’ironia che ci fa sdrammatizarre sempre ogni cosa. Noi toscani abbiamo una funzione sociale, preserviamoci. Sono originaria del Turbone, una piccola frazione di Montelupo Fiorentino, e per questo essere qui è un onore immenso”.
Premiato in piazza della Signoria anche Gianmaria Vassallo, attore di cinema e teatro, interprete di Dante ed erede artistico di Odoardo Spadaro, che dedica il premio alla memoria del giornalista Fabrizio Borghini. “Firenze è stata la prima città nel mondo ad accogliere gli artisti e fare dell’arte un mestiere. Dobbiamo essere orgogliosi di questo primato, abbiamo vissuto di arte e vivremo ancora di arte”.
#IoStoCoiFochi è l’hashtag usato sui social dalla Società San Giovanni Battista per promuovere la campagna a sostegno dell’evento che caratterizza i festeggiamenti del Santo Patrono, lo spettacolo pirotecnico, ogni anno nuovo, entusiasmante e unico, che illumina la notte del 24 giugno.
Il Marzocco. Il leone eretto è un simbolo del potere popolare. La più celebre rappresentazione è quella di Donatello, un leone che trattiene con la zampa destra uno scudo rappresentante il giglio rosso in campo bianco, simbolo guelfo della città, posizionato sull’Arengario di Palazzo Vecchio e sostituito nel 1812 con una copia.
La tradizione. L’incoronazione avveniva quattro giorni prima e quattro giorni dopo il giorno di San Giovanni, e durante quel periodo i debitori, i cessanti o falliti, i banditi e i condannati per qualsivoglia delitto non erano perseguibili. “Corona porto per la patria degna, acciocchè libertà ciascun mantegna di corona aurea e gioiellata stà coronato per le Feste del nostro Protettor S. Giovanni Batista” questo è il distico, composto da Messer Francesco Sacchetti, riportato ancora oggi sulla fascia della corona.
La Corona del Marzocco. È realizzata in ottone dorato ed è costituita da un’importante fascia suddivisa in sei ordini, decorata con la tecnica del penkato, alternata a finissime cesellature e puntinature presenta cinque imponenti gigli bottonati, finemente cesellati su entrambi i lati e smaltati in rosso cremisi traslucido con preziose lumeggiature in oro. Ciascun giglio è impreziosito da un cristallo rosso sfaccettato con taglio a “braccio di croce”. I gigli si alternano a cinque gruppi di tre perle barocche a goccia, sostenute da un elemento a foglia di acanto con girali e volute; a fermare ogni perla, un piccolo elemento smaltato. Al centro della corona spicca la testa del Marzocco di Donatello che indossa la Corona Granducale di Cosimo I de’ Medici. Nei suoi occhi sono incastonati due rubini birmani; ai suoi lati sono posizionati due loghi Penko con al centro una pietra bianca sfaccettata.
Sullo stesso registro del Marzocco sono disposti 19 elementi decorativi quadrilobati di varie forme, cesellati e incisi a bulino, e impreziositi da granati, perle, cristalli e castoni decorati con smalto cremisi e bianco. Al di sotto si trova il motto “Corona porto per la patria degna acciocchè libertà ciascun mantegna”, come riportato dal novelliere Franco Sacchetti. Il motto è inciso a bulino in carattere “Rotunda”, ispirato a quello usato dall’umanista fiorentino Poggio Bracciolini.
Sotto la criniera del Marzocco è inserito un lapislazzuli cabochon, con al centro il simbolo della Società di San Giovanni Battista. Sulla stessa fascia si trovano 28 castoni penkati che alternano sei perle sferiche di color rosato a 22 pietre rosse cabochon contornate da piccole decorazioni a smalto bianco. Sul retro della corona, San Giovanni Battista, così come è rappresentato sull’antico Fiorino di Firenze del 1252.
Il Premio Corona del Marzocco. La riproduzione della Corona del Marzocco, fedele all’originale in ogni suo dettaglio, è realizzata in lega dorata con l’antica tecnica della fusione a cera persa e rifinita a mano. La base, realizzata in legno dalla storica Falegnameria Biagioni, è dipinta a mano da Francesco Forconi, in arte Skim, pittore contemporaneo fiorentino noto per il suo caos armonico, declinato stavolta nel verde, il Colore del Calcio Storico del Quartiere di San Giovanni.

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