FIRENZE – Filpucci lancia una linea di filati a Km Zero: prodotta con lana italiana e lavorata nei propri stabilimenti

Trasparenza e sostenibilità, gli impatti ambientali della produzione dell’azienda non hanno segreti: realizzata la LCA sulla propria collezione di prodotti riciclati

Sostenibilità e trasparenza sono le due parole d’ordine che da anni accompagnando lo sviluppo della collezione di Filpucci, sempre alla ricerca di nuove soluzioni e materiali per ridurre il proprio impatto ambientale.

La collezione Autunno/Inverno 2022/23 rappresenta un passo deciso in questa direzione, con due importanti novità che vanno a completare un lavoro che è stato portato avanti negli anni per rendere la collezione sempre più sostenibile e trasparente. 
In occasione di Pitti Filati, Filpucci presenta infatti una innovativa collezione realizzata con lana italiana, una nuova interpretazione di produzione Km Zero. Per rafforzare il proprio impegno nel campo della responsabilità e della trasparenza. Filpucci ha inoltre realizzato l’indagine LCA sui quattro articoli best seller della propria collezione Woollen Selection realizzati con materiali riciclati: l’azienda è stata pioniera nell’impiego di queste fibre, valorizzandone la versatilità. La scelta virtuosa di utilizzare materiali riciclati riduce notevolmente l’impatto della produzione: per dimostrarlo Filpucci ha voluto affidarsi a uno studio verificato.  
La collezione in lana italiana
La new entry dei materiali in collezione AI 22/23 è l’impiego di lana italiana, che ha permesso di realizzare una collezione di filati a Km Zero. Si  tratta di lana proveniente da pecore autoctone del nord della Puglia, le Gentili di Puglia; un materiale che arriva da una filiera italiana, grazie alla collaborazione con alcuni allevatori che hanno imparato alcune tecniche per migliorare la qualità della lana di queste pecore, in genere utilizzate per il settore caseario. La gentile di Puglia è una pecora che ha un vello molto soffice, che lo rende particolarmente prezioso e versatile nell’interpretazione. Filpucci ha inserito due articoli in collezione fatti con questo materiale. 
Il primo è SALENTINO, un filato dall’aspetto estremamente pieno e voluminoso, e dalla mano solida, di una qualità molto resistente, per capi che sembrano fatti a mano e dal sapore “vintage”.  Poi c’è l’articolo ALTAMURA per look più estrosi e ricercati con un effetto“spugna” molto voluminoso. 
La LCA dei prodotti riciclati

 

L’altra novità della stagione è l’analisi LCA effettuata da Filpucci (Life Cycle Assestment) per misurare gli impatti ambientali della propria produzione. Consumo di acqua, energia, CO2 tutti misurati e verificati seguendo le più recenti linee guida per l’effettuazione di questo tipo di studi. Uno strumento a disposizione dei propri clienti per fornire il maggior numero di informazioni sugli impatti e aiutarli a fare scelte consapevoli. La misurazione è stata applicata a quattro articoli della collezione cardata, che hanno una composizione di materiale riciclato che oscilla tra 95% e il 75%.

 

Non si può parlare di sostenibilità se non viene effettuata una serie di misurazioni degli impatti: solo così si può impostare un percorso di miglioramento in totale trasparenza. La LCA, effettuata da Process Factory e validata da ICEA, ha permesso di misurare il ciclo di vita del prodotto, acquisendo informazioni importanti sul consumo di acqua, di energia, sull’impatto di CO2. 

 

Emerge chiaramente che i materiali che contengono una percentuale maggiore di materiale riciclato, sono anche i più virtuosi per l’ambiente. L’articolo JFK riduce del 98% l’uso di acqua rispetto a un articolo fatto con la stessa composizione ma con materiali vergini. Il Ninetyfive riduce dell’83,5% il consumo di CO2; il Seventyfive riduce il consumo di energia del 42%, ma con il JFK si arriva al 75% di risparmio. 

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