Firenze, a Palazzo Vecchio 200 liceali incontrano Lorenzo Cremonesi, inviato di guerra per il Corriere della Sera

A promuovere il progetto volto a sensibilizzare i più giovani sulla tematica del conflitto internazionale sono stati la Fondazione Spadolini Nuova Antologia e l'Assessorato all'Educazione del Comune di Firenze

Erano visibilmente emozionati e attenti i 200 studenti appartenenti agli 8 Istituti superiori della Toscana che questa mattina hanno potuto ascoltare la testimonianza di Lorenzo Cremonesi, inviato di guerra del Corriere della Sera nonché autore del libro “Guerra infinita. Quarant’anni di conflitti rimossi, dal Medio Oriente all’Ucraina”.

L’evento si è aperto con i saluti istituzionali dell’assessore all’Educazione Sara Funaro, della presidente della Commissione Cultura per la Regione Cristina Giachi, dell’assessore alla Cultura della memoria e della legalità del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani e del presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia Cosimo Ceccuti. Un’introduzione ai quarant’anni di intensa attività professionale del noto inviato milanese è stata fatta dal capo redattore centrale al Corriere della Sera Iacopo Gori, che ha anche condotto un’intervista durante la quale la testimonianza di Cremonesi ha suscitato profonda empatia negli studenti presenti, stimolando numerose domande e richieste di approfondimento.

Le generazioni di “europei privilegiati”, ossia delle persone nate dopo il 1945, si sono illuse che la guerra non facesse più parte del loro futuro, che non appartenesse al loro presente, ma che tutt’al più si trattasse dell’esperienza dei propri nonni o bisnonni. Come se la barbarie della guerra fosse uscita dal nostro orizzonte collettivo e i conflitti fossero relegati esclusivamente a civiltà lontane. Le nostre generazioni si sono ritenute superiori, hanno creduto di saper evitare ogni conflitto attraverso la mediazione, la trattazione, l’offerta all’avversario di favori economici tali da risolvere qualsiasi questione senza arrivare all’uso della violenza. Soluzioni simili non sono sempre ottenibili e in realtà la minaccia della guerra non è mai sparita. Non dobbiamo dimenticare che invece le nostre generazioni sono state create dalla guerra: la guerra è sempre rimasta, attraverso conflitti mossi anche dall’interesse economico, indubbiamente, ma non solo. Esistono ancora quegli elementi ideologici che consideravamo scomparsi e che invece sono profondamente radicati in noi, come il senso di appartenenza alla patria. Non va dimenticato che anche il periodo di pace durante la Guerra fredda, terminato solo nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino, si basava sull’equilibrio di potenza e sulla minaccia della bomba atomica. Minaccia che adesso ritorna con l’invasione dell’Ucraina voluta da Vladimir Putin.

Noi Europei privilegiati ci siamo cullati nelle libertà della nostra civiltà civile, nella libertà di stampa e di opinione, spesso dimenticando che anch’esse sono comunque frutto della guerra e della politica di potenza: perché la guerra impregna e sta tutt’attorno alle nostre libertà conquistate. Ecco, allora, che il mio libro nasce da una preoccupazione civile, perché la nostra società non è più pronta a capire i conflitti e le tensioni che le stanno attorno. Una preoccupazione maturata dopo aver capito che non solo non siamo in grado di comprendere la guerra, ma neanche di affrontarla per difendere le nostre libertà fondamentali”.

Grazie alla Fondazione Spadolini gli studenti hanno avuto la possibilità di incontrare Lorenzo Cremonesi – ha commentato l’assessore all’Educazione Sara Funaro – e ascoltare l’esperienza che ha vissuto sui luoghi di guerra, tema sul quale è molto importante sensibilizzare i nostri ragazzi. È stato molto bello vedere tanti giovani interessati e appassionati ai racconti del giornalista e scrittore che, da oltre 25 anni, segue le vicende mediorientali. Una guerra, oltre a essere un dramma umanitario, ha conseguenze politiche, economiche e sociali. Spiegare tutto ciò ai ragazzi è un compito complesso, ma progetti come questo fanno sì che i giovani possano andare oltre la semplice narrazione, immedesimandosi nel racconto di chi ha vissuto certi drammatici scenari, provando le emozioni forti e il dolore che i conflitti generano”. 

Negli ultimi anni -sono le parole di Cosimo Ceccuti– la Fondazione Spadolini si sta impegnando intensamente nella stretta di un rapporto significativo e costruttivo con i giovani delle scuole superiori del nostro territorio, attraverso l’annuale concorso “Narrativa Giovane” di Nuova Antologia – che invita i ragazzi a scrivere racconti brevi su temi scottanti della contemporaneità, dopo averli analizzati in classe insieme ai rispettivi insegnanti che ricevono gratuitamente abbonamenti annuali alla nostra prestigiosa rivista-, sia attraverso incontri pensati e realizzati a quattro mani con il Comune di Firenze come quello di stamattina, che consentono ai ragazzi di riflettere e approfondire tematiche di indubbia attualità, confrontandosi direttamente con i protagonisti della storia presente. Unico rammarico nel vivere oggi questa bellissima giornata di cultura libera e fruttuosa -non solo per gli studenti ma per tutti noi- è il non aver potuto accontentare la richiesta di partecipazione di ulteriori 150 studenti che, per ragioni di capienza e sicurezza della Sala, non hanno potuto essere presenti, ma che ci auguriamo di poter presto soddisfare con una prossima iniziativa”.

Il progetto nel dettaglio: “Guerra infinita: incontro con Lorenzo Cremonesi”

Si tratta di un progetto di sensibilizzazione sul tema dei conflitti internazionali, rivolto agli studenti degli Istituti superiori di Firenze. Grazie al prezioso contribuito offerto dalle socie dell’Inner Wheel Club Firenze Medicea e Firenze Iris, nelle settimane precedenti all’incontro con Lorenzo Cremonesi sono state acquistate 160 copie del romanzo “Guerra Infinita” (Solferino Editore), firmato dal giornalista stesso. Da anni impegnato al fronte come corrispondete nelle zone di conflitto per il Correre della Sera, Cremonesi  indaga nel suo volume 40 anni di confitti internazionali di cui è stato diretto testimone, sensibilizzando i lettori sulla dimensione “infinita” e inesauribile della guerra, come parte integrante della nostra storia e della nostra cultura.

La Fondazione Spadolini ha ritenuto quanto mai significativo il fatto che a sensibilizzare sul tema della guerra (non soltanto Russo-Ucraina ma intesa in termini di interesse generale e internazionale che coinvolge tutte le popolazioni dell’Occidente) sia uno dei più esperti corrispondenti delle zone di conflitto esistenti nel nostro Paese. Il progetto ha coinvolto circa 200 giovani degli Istituti superiori di età compresa tra i 16 e i 18 anni, che hanno ricevuto le copie del romanzo nelle settimane precedenti l’incontro, di modo da potersi preparare a vivere un’esperienza consapevole e completa.

Hanno partecipato all’iniziativa gli studenti dei licei fiorentini Castelnuovo, Cavour, Galileo, Il Duomo, Duca D’Aosta, Santissima Annunziata, l’Istituto Tecnico Statale Marco Polo e il Liceo Artistico di Sesto Fiorentino.

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