Energia, Terna prevede 2 miliardi di investimenti in Toscana nel periodo 2025-2034

Entro la fine del 2025 Terna prevede di avviare in esercizio infrastrutture di sviluppo per circa 800 milioni di euroLa Toscana è fortemente interessata da questi interventi; è quanto emerso oggi dalla comunicazione della Società guidata da Giuseppina Di Foggia, impegnata nel rafforzare sicurezza e resilienza della rete di trasmissione nazionale, a sostegno del percorso di transizione energetica del Paese. Dal 2023 il valore degli interventi consegnati alla piena operatività è di oltre 2 miliardi di euro

Il Piano di Sviluppo 2025-2034 di Terna, prevede circa 2 miliardi di euro di investimenti per la rete elettrica in Toscana. Gli interventi pianificati sono progettati per garantire la stabilità e la sicurezza della rete elettrica, promuovendo al contempo l’integrazione dei mercati attraverso le interconnessioni con l’estero.

Tra le opere principali i collegamenti Milano – Montalto Central Link, parte del progetto Hypergrid, che prevede la costruzione di una serie di elettrodotti in corrente continua (HVDC) che attraversano la rete italiana ad alta tensione, aumentandone l’efficienza.

In particolare, l’elettrodotto HVDC Milano – Montalto, lungo circa 500 km, consentirà di ottimizzare i transiti di energia tra il Centro e il Nord Italia, garantendo un trasporto più efficace per rispondere alla crescente domanda energetica delle regioni settentrionali.

Il progetto, la cui consultazione pubblica si è chiusa nel mese di novembre, prevede la realizzazione di nuovi cavi sottomarini tra Montalto di Castro (Viterbo) e Avenza (Massa-Carrara), cui seguirà una dorsale terrestre ottenuta attraverso l’ammodernamento e la riconversione in corrente continua delle linee aeree esistenti tra Toscana, Liguria, Emilia-Romagna e Lombardia.

Il Central Link, invece, prevede la ricostruzione, sul medesimo tracciato, degli elettrodotti a 220 kV tra Umbria e Toscana e collegherà le stazioni elettriche di Villavalle (Terni) e Santa Barbara (Arezzo). Lo sviluppo dell’opera permetterà di trasferire in sicurezza l’energia dal Centro Italia verso le aree di carico della Toscana.

Parallelamente, tra le opere attualmente in fase di realizzazione, il SA.CO.I.3, per il quale Terna ha avviato nei primi mesi del 2025 i lavori per la tratta terrestre dell’interconnessione elettrica in corrente continua a 200 kV che collegherà la Toscana, la Sardegna e la Corsica attraverso 120 km di elettrodotti sottomarini.

In particolare, in Toscana, il progetto prevede la costruzione di una nuova stazione elettrica a Suvereto (LI), all’interno dell’infrastruttura esistente di Terna, e la realizzazione di un tratto interrato di 1,2 km nel comune di Piombino, studiato per ridurre al minimo l’impatto sul territorio.

In Sardegna, invece, è prevista la realizzazione di una nuova stazione a Codrongianos (SS), adiacente all’impianto esistente, e la posa di 6 km di cavo terrestre nel comune di Santa Teresa Gallura, che consentirà la demolizione di 5 km di linee esistenti.

L’opera contribuirà a rafforzare il mercato elettrico europeo, migliorando la sicurezza e l’efficienza della rete e favorendo l’integrazione delle fonti rinnovabili.

Ogni aspetto dell’infrastruttura è stato progettato per armonizzarsi con l’ambiente circostante, minimizzando l’impatto in tutte le fasi, dalla costruzione all’operatività.

Infine, è attualmente in fase di realizzazione anche l’elettrodotto a 380 kV Colunga-Calenzano, che si snoda per 84 km tra le province di Bologna e Firenze. L’opera assicurerà un notevole aumento della capacità di scambio fra Nord e Centro-Nord, rafforzando la magliatura della rete elettrica dell’area.

La nuova infrastruttura verrà realizzata in sostituzione dell’attuale elettrodotto costruito oltre 60 anni fa e consentirà di demolire circa 106 km di vecchie linee aeree, interessando complessivamente 12 Comuni, 9 in provincia di Bologna (Castenaso, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, Monterenzio, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli e Loiano) e 3 in provincia di Firenze (Firenzuola, Barberino di Mugello e Calenzano). L’intervento permetterà di restituire alle comunità locali oltre 200 ettari di territorio.

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