Ecomondo, convegno Confagricoltura su clima e agricoltura alla vigilia del Summit di Glasgow
Martedì 26 ottobre ore 14 Fiera di Rimini, Sala Biobased Industry (Padiglione D1)
Il 31 ottobre a Glasgow, in Scozia, si svolgerà la 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico per concordare un piano d’azione coordinato a livello globale. Alla vigilia dell’importante summit, martedì 26 ottobre, Confagricoltura farà il punto sull’argomento con un convegno nell’ambito del Salone Ecomondo a Rimini. L’incontro convegnistico – che si intitola “Obiettivi europei di neutralità climatica politiche e investimenti per una filiera agroalimentare competitiva e sostenibile” – si terrà alle ore 14.00, nella Sala Biobased Industry (padiglione D1) della Fiera di Rimini. È organizzato da Confagricoltura, in collaborazione con il Comitato tecnico scientifico di Ecomondo, Federalimentare e Enea.
La sfida, come sottolinea l’ultimo rapporto dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) è quella di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010 e raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050 per rispettare l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di un aumento di temperatura contenuto a 1,5°C, conservando e ripristinando allo stesso tempo biodiversità e riducendo al minimo l’inquinamento ed i rifiuti.
Quello dell’agricoltura – ricorda Confagricoltura – probabilmente è il settore che subirà le più gravi conseguenze dai cambiamenti del clima globale (sono molti gli studi che prospettano variazioni nella produttività agricola e forestale e nella disponibilità di prodotti) se non verranno rispettati gli obiettivi e gli impegni. D’altro canto può diventare una parte essenziale della soluzione ai problemi del cambiamento climatico, sia attraverso azioni attive di riduzione delle emissioni, sia attraverso l’aumento della capacità di stoccare carbonio nei sistemi agricoli e forestali, sia attraverso l’ulteriore sviluppo delle agroenergie.
Come sottolineato nel rapporto dell’IPCC le soluzioni basate sulla natura, come la riforestazione con alberi autoctoni, il ripristino di terreni degradati, una migliore gestione del suolo e l’agroforestazione possono contribuire in modo significativo a ridurre l’anidride carbonica in atmosfera. Tali soluzioni sono state stimate in grado di fornire tra il 35 e il 40% dello sforzo di mitigazione necessario fino al 2030.
Nell’incontro convegnistico di Confagricoltura si approfondirà pure la nuova legge europea sul clima che porta l’obiettivo dell’UE per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG), entro il 2030, ad almeno il 55%, rispetto ai livelli del 1990. Si parlerà quindi del piano d’azione dell’Ue per raggiungere gli obiettivi del New Green Deal e sugli effetti della riduzione dell’impatto ambientale sulla filiera agroalimentare.
“L’agricoltura – osserva il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – è chiamata a fornire soluzioni che siano in grado di incrementare l’adattamento delle colture agli effetti diretti del cambiamento climatico e di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Per questo occorre investire con decisione nella ricerca e nell’acquisizione di nuove conoscenze, e prevedere adeguate politiche e misure”.