Dakar 2025, prosegue l’avventura nel deserto dell’aretino Stefano Marrini
Le prime quattro giornate di gara hanno confermato avversità e insidie dell’iconico rally raid in Arabia Saudita
Continua l’avventura nel deserto di Stefano Marrini alla Dakar 2025 in Arabia Saudita. Le prime quattro giornate di gara hanno confermato le avversità e le insidie dell’iconico rally raid, con condizioni estreme tra la sabbia delle dune e i tracciati rocciosi che il pilota aretino e il navigatore Matteo Lardori sono riusciti a superare con resilienza, strategia e determinazione. Un ulteriore elemento di difficoltà è rappresentato proprio dalla categoria dove Marrini è impegnato che richiede una particolare preparazione tecnica per evitare guasti e danneggiamenti, trovandosi al volante di un veicolo leggero e di piccole dimensioni quale la Can-Am Maverick X3 che è quotidianamente messa alla prova su percorsi già dissestati e scavati dal precedente passaggio dei mezzi più pesanti.
A testimoniarlo sono stati il problema elettrico nel prologo di Bisha e la rottura di un cuscinetto della trasmissione nella crono di quarantotto ore che hanno richiesto di trovare il giusto equilibrio tra la velocità e il risultato per riuscire, giorno dopo giorno, ad arrivare a tagliare il traguardo. La Dakar 2025 ha vissuto un trasferimento verso il nord dell’Arabia Saudita fino alla città di Al Henakiyah da dove sono previste due tappe Marathon senza assistenza tecnica che termineranno giovedì 9 gennaio ad Hail dopo oltre mille chilometri tra gli spettacolari canyon di Al-Ula su un mix di percorsi in sabbia e rocce. Queste prove rappresenteranno uno spartiacque della gara: venerdì 10 gennaio, infatti, è prevista la prima giornata di riposo dopo una settimana in pista per ritrovare le energie e preparare i mezzi al finale della competizione che sarà caratterizzato da lunghe distanze nel deserto dell’Empty Quarter con spettacolari dune in sabbia alte fino a duecentocinquanta metri. «La Dakar 2025 – commenta Marrini, – è più impegnativa di ogni aspettativa, con condizioni veramente estreme tra rocce, dune e quantità industriale di sabbia che stanno mettendo alla prova la tenuta dei concorrenti e richiedendo scelte ponderate per evitare stress alla vettura».