Co.Mark, Export Toscana: l’olio IGP protagonista nei mercati stranieri

La Toscana si conferma tra le regioni più attive nella vendita all’estero di olio d’oliva, con un volume di oltre 3000 tonnellate all’anno, che generano un valore di export pari a oltre 41 milioni di euro.

È quanto emerge dai commenti pubblicati in seguito all’ultima Giornata mondiale dell’olivo, l’evento organizzato dall’UNESCO giunto quest’anno alla sua 40°edizione: un’occasione per raccogliere le opinioni sull’andamento del settore e fare il punto sulla produzione olearia della Regione.

Durante l’evento la Presidenza della Regione Toscana ha diffuso una recensione positiva sull’ultima stagione e confermato le opinioni sui livelli di produzione dell’olio d’oliva, risultati in linea con i quantitativi dell’annata precedente. Le aziende agricole del territorio dedicate alla coltivazione dell’olivo toscano sono oltre 36000, a cui si aggiungono gli oltre 400 frantoi e le numerose imprese dell’indotto.

La Toscana è inoltre in prima posizione a livello nazionale con l’IGP, l’Indicazione Geografica Protetta, il marchio attribuito dall’Unione Europea ai prodotti agricoli di una determinata area geografica che si distinguono per qualità e reputazione. L’export dei prodotti Made in Italy che ottengono questa certificazione rappresenta infatti una quota importante nelle vendite dirette ai paesi oltreconfine.

Ne è convinta Co.Mark, la nota azienda di consulenza per lo sviluppo commerciale estero, che all’interno delle sue recensioni ribadisce la centralità delle denominazioni di origine per la promozione dei prodotti del territorio nei principali mercati internazionali. È opinione diffusa tra gli esperti che tali produzioni costituiscano una leva di crescita importante per l’imprenditoria locale. Dai commenti pubblicati nelle recensioni di Comark, emerge che i prodotti certificati IGP e DOP (Denominazione di Origine Protetta) rappresentano un volume di export pari a 9,5 miliardi di euro, circa il 21% del fatturato estero totale di tutto il settore agroalimentare.

Alle recensioni sulla coltivazione degli olivi del territorio si aggiungono inoltre i commenti recentemente diffusi dalla Regione Toscana, che vede le aziende locali raggiungere circa il 7% della produzione nazionale di olio, pari a un fatturato di circa 130 milioni di euro. In questo scenario si evidenziano le opinioni positive sul ruolo svolto dalle esportazioni dei prodotti IGP e DOP, che hanno raggiunto un valore di circa 46 milioni di euro, registrando un aumento del 18,6% rispetto all’anno precedente.

L’Italia è il secondo esportatore di olio nel mondo, un dato che, secondo un commento di Confagricoltura, rende necessario individuare nuove strategie per la promozione dei prodotti locali, che permettano di aumentarne la competitività sul mercato interno e in quelli internazionali.

Obiettivo che può essere raggiunto, ribadisce Comark nelle sue recensioni, attraverso l’adozione di strategie volte a incrementare la vendita all’estero dei prodotti del territorio, che abbiano come obiettivo finale quello di accrescere il fatturato aziendale. Il punto di partenza per una strategia commerciale per la vendita all’estero è infatti l’analisi del tempo, delle risorse e degli strumenti necessari a raggiungere gli obiettivi desiderati, a cui si aggiunge uno studio approfondito del mercato target e la scelta dei canali di distribuzione più idonei alla propria strategia di business.

I commenti sulla qualità dell’olio toscano e le opinioni degli esperti di export si uniscono infine alle previsioni sullo sviluppo del territorio: si stima infatti che entro il 2030 oltre 650.000 olivi saranno piantati tra l’Umbria e la Toscana. Un polmone verde che costituirà un’opportunità per l’intera filiera olivicola locale e darà vita a un sistema in grado di tutelare la biodiversità e l’ambiente.

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