CASENTINO – Oltreterra, premio Perseveranza-Testa di legno 2019 a Sirio Farini

Perseverare è l’azione fondamentale per continuare a tenere viva la montagna. Per questo “testa di legno” diventa un modo per definire chi della testardaggine ha fatto virtù e Oltreterra, che con determinazione si occupa di Appennino da sei anni ha deciso di premiare questa dote.

Premio “Perseveranza-Testa di legno 2019”

SAM 2838 Oltreterra quest’anno si è quindi conclusa con la consegna del primo “Premio Perseveranza 2019” rappresentato da una scultura in solido legno di castagno realizzata dall’artista di Spinello di Santa Sofia Giuseppe Giovannuzzi, che è stato consegnato a Sirio Farini, vicesindaco di Chiusi della Verna e presidente della Pro Loco di Corezzo che nella piccola comunità di 80 persone ha saputo caparbiamente avviare un percorso di rilancio del paese in cui tutti i cittadini si sentono oggi coinvolti.

Ci è riuscito “con la scusa dell’enogastronomia”, come dice lui stesso, ovvero partendo da un prodotto tipico come il tortello alla lastra di cui si è ricostruita la filiera coinvolgendo produttori locali e potenziando la Festasaggia che lo promuove e ogni anno fa grandi numeri, permettendo così il miglioramento della vita nella piccola comunità e creando occasione di lavoro e remunerazione per tutti.

Il frutto dei tavoli tematici

Tutti i documenti scaturiti dalla due giorni di lavori, che puntano con “concretezza montanara” a migliorare strumenti e condizioni attuali in termini normativi o gestionali, sono stati consegnati agli amministratori, rappresentanti dei Parchi presenti. Alla tavola rotonda conclusiva coordinata da Antonio Nicoletti di Legambiente nazionale hanno partecipato: Daniele Valbonesi, presidente della Comunità del Parco nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterone e Campigna, Carlo Perazzoli, direttore facente funzioni dello stesso Parco, Tonino Bernabè presidente Romagna Acque, Giuseppe Vignali, direttore Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano, Vincenzo Ceccarelli, assessore governo del territorio Regione Toscana.

Comunità dell’Appennino

Il fulcro dell’edizione 2019 di Oltreterra sono state le comunità degli Appennini, declinate in gruppi informali di produttori, come di cooperative vere e proprie. A Oltreterra hanno portato le loro esperienze la coop di comunità I cavalieri di Succiso e I Briganti di Cerreto che da anni hanno ricostituito nel primo caso la rete sociale, nel secondo la rinascita vera e proprio di un borgo sui monti del Reggiano, avviando nuove attività economiche, dall’allevamento ovino alla piccola agricoltura, così come la comunità Slow Food dei produttori dell’Appennino Reggiano di Castelnuovo nei Monti che a breve porterà i prodotti della montagna in un nuovo mercato in città. Dal Piemonte è arrivata la coop La volpe e il mirtillo di Ormea (Cuneo) che accoglie richiedenti asilo e li occupa nella manutenzione dei castagneti abbandonati della zona. Ovviamente protagonista la cooperativa di comunità della Valle Santa per la valorizzazione del tortello alla lastra di Corezzo, e dalle Alpi la comunità del cibo Slow Food del Pane delle Alpi a Salorno in Alto Adige che partendo dal prodotto ha creato un vero e proprio progetto turistico. La sintesi dei lavori l’hanno trovata i ragazzi del Liceo di Sarsina che hanno partecipato ai lavori evidenziando come ci si trovi nella . L’impegno che tutte le comunità si sono prese è dunque quello di dare vita a una Rete solidale delle comunità degli Appennini. Legambiente e Slow Food si sono impegnate a sostenerla nell’ottica di promozione di una vera e propria economia civile, coinvolgendo le istituzioni nell’assumere un ruolo decisivo nel sostenere questi percorsi. E’ stata condivisa la necessità di chiarire in termini giuridici il quadro normativo di riferimento per quanto riguarda le cooperative di comunità partendo anche dalle opportunità già offerte dalla normativa sull’impresa sociale.

Mense scolastiche

Sostenibilità, soldi, salute, sono le tre parole sulle quali si è sviluppata la discussione. Il processo di costruzione di una mensa a filiera corta, laddove si è concretizzata, come ad esempio nel Casentino con l’esperienza della coop sociale Betadue, è stata possibile grazie all’azione della cooperazione sociale che ha facilitato la relazione tra produttori e mense scolastiche permettendo di rendere sostenibile e quindi realizzabile il progetto. La cooperazione sociale ha avuto la funzione di attivatore e acceleratore di un processo trasformando questo tipo di economia in economia civile che ha quindi come scopo l’inclusione e il benessere delle comunità. Lo stimolo della rete delle comunità si è rivolto quindi alla politica e in particolare alle Regioni chiamate a sostenere le amministrazioni locali a livello normativo ed economico con una definizione precisa di filiera corta e chilometro zero. Una delle criticità evidenziate dalle stesse amministrazioni è la resistenza delle famiglie all’aumento del costo dei pasti per questo si propone una più efficace comunicazione alle famiglie sull’educazione alimentare.

Gestione forestale

La proposta scaturita è quella di avanzare una proposta di legge che faciliti le forme aggregative di proprietà forestali pubbliche e private, tramite forme normative vincolanti ma meno complicate rispetto agli attuali consorzi forestali. Così da consentire alle parti coinvolte di contribuire a una gestione forestale sostenibile e consapevole sulla base di una pianificazione condivisa, e la valorizzazione della materia prima rinnovabile legno e dei servizi ecosistemici. Il contratto può essere aperto e quindi sempre disposto ad accogliere nuovi soci.

Festesagge

L’obiettivo oggi è esportare il progetto Festesagge su scala nazionale avviando un dialogo con i Parchi nazionali e regionali, le Unioni dei Comuni, Legambiente e l’ambito associativo locale impegnato nella difesa dei beni comuni. Le Festesagge sono momenti di comunicazione all’esterno di una comunità coesa, consapevole di un proprio patrimonio territoriale e culturale e che porta avanti azioni in armonia con l’ambiente, sono quindi uno strumento concreto per aggregare soggetti intorno ai temi della sostenibilità ambientale, economica e culturale. Dal 2020 la plastica dovrà sparire completamente dalle Festesagge e va chiarito il rapporto con le aziende locali di raccolta dei rifiuti, diversa per ogni località, un obiettivo certamente meglio raggiungibile con l’aiuto degli amministratori, che saranno interlocutori importanti anche sulla gestione sostenibile della mobilità per quelle feste che attirano molto pubblico.

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