AREZZO – Sostegno al credito per più occupazione: così si rilancia il distretto dell’oreficeria

Cinque chili d’oro per ogni nuovo dipendente, credito in cambio di occupazione: questo il cuore del protocollo tra Regione, Consulta orafa e associazioni di categoria. L’annuncio è stato fatto agli Stati generali dell’oreficeria tenutesi nel pomeriggio all’auditorium della Camera di commercio. Già 150 i posti di lavoro opzionati, che potranno arrivare entro l’anno a 300. Un modo per rilanciare una zona che sta reggendo alla crisi, anzi sembra avviarsi al rilancio con le sue migliaia di aziende in genere medio-piccole.

“I distretti, i vecchi distretti mi vien da dire, tengono in Toscana – ha esordito nel suo saluto ai rappresentanti di categoria il presidente Enrico Rossi -. Questa la verità al di là di tutte le ipotesi contrarie di questi anni. La Regione è vicina come può e come è nei suoi compiti. Due idee hanno funzionato: il sostegno per l’installazione di sistemi di allarme durante il periodo dei furti nelle aziende e il credito sull’oro. Due idee raccolte e realizzate su consiglio dell’ex sindaco Fanfani”.

“Il credito sull’oro – ha proseguito – rappresenta un doppio messaggio per imprese e giovani in cerca di lavoro in una situazione in cui l’export va in Toscana come nelle migliori situazioni locali in Germania. È la forza produttiva della nostra regione: gli imprenditori di qui reinvestono e la Regione a questi vuole guardare. Come ci sono anche tra i lavoratori quelli che reagiscono e altri che si mettono ad aspettare. La Regione – ha ricordato – metterà a disposizione i finanziamenti europei, i bandi sono già partiti. Le imprese presentino progetti, che saranno esaminati per giudicare quelli validi. Dopodiché le aziende potranno costruire i progetti esecutivi con la sicurezza che hanno possibilità di essere accolti. E poi, ancora, risorse sul risparmio energetico“.

“Vogliamo essere vicini a chi lavora per la ripresa del Paese – ha concluso Rossi -, anche eliminando, fin dove si può, ostacoli burocratici e impositivi. Entro l’anno con grandi associazioni di categorie puntiamo a un unico sistema di fidi. Significa incidere su un sistema che coinvolge già oggi circa 100mila imprese produttive in Toscana”.

Ci sono da parte delle aziende orafe, come già detto,150 posti opzionati che potranno diventare 300. La Regione dà una garanzia gratuita alle imprese, grazie alla quale ottenere dalle banche un prestito d’uso o un mutuo in oro per l’acquisto del prezioso metallo. In cambio le aziende si impegnano a fare un assunzione per ogni 5 kg d’oro acquistato (fino ad un massimo di 15 kg per 3 nuovi dipendenti). Il prestito d’uso avrà una durata di 18 mesi (il mutuo in oro di 5 anni) e sarà garantito all’80% dalla Regione. Le condizioni massime del tasso di interesse sono state definite dalla Regione insieme alle banche nel protocollo d’intesa dello scorso 23 luglio (lo spread per un’impresa buona è fissato al 2,4%). Si tratta dunque di un accordo – quello che sarà firmato oggi – con due obiettivi: incrementare occupazionale legata all’acquisto di oro e argento e quello di favorire l’approvvigionamento di metalli preziosi da parte delle aziende del distretto orafo di Arezzo. Il fondo per le garanzie alle imprese è finanziato dalla Regione con oltre 6 milioni di euro.

Tutte le informazioni utili si possono scaricare dal sito www.toscanamuove.it

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