Aeroporto Pisa, Azione Ncc: “Quasi dimezzati i posti a noi riservati, impossibile lavorare così”
I parcheggi per le auto Ncc sono passati da 18 a 10. Il presidente Giorgio Dell’Artino: “Con l’alta stagione si stanno creando disagi ai passeggeri”
Sono stati quasi dimezzati i parcheggi riservati alle auto Ncc nell’aeroporto Galileo Galilei di Pisa. Senza alcuna concertazione e senza alcun preavviso i posti sono passati da 18 a 10, un numero assolutamente insufficiente per lo scalo più importante della Toscana, che conta più di 4 milioni di passeggeri ogni anno. La denuncia arriva dall’associazione Azione Ncc: “Lavorare è diventato per noi impossibile: chiediamo subito altre postazioni” dice Giorgio Dell’Artino, presidente dell’associazione Azione Ncc.
Non è la prima volta che i posti riservati alle auto degli Ncc sono stati ridotti. Già in occasione della riqualificazione dell’area i parcheggi sono passati da 25 a 18. L’ulteriore ridimensionamento dei spazi, pochi giorni fa, ha fatto spazio ad altri mezzi a danno della nostra categoria. Mentre rimangono invariati i 30 posti circa riservati ai taxi.
“Nel momento in cui il lavoro è poco riusciamo con difficoltà a organizzarci, ma con l’arrivo dell’alta stagione – continua Dell’Artino – è insostenibile e così rischiamo di offrire un servizio peggiorativo ai passeggeri”.
La situazione all’aeroporto Galileo Galilei si è ulteriormente complicata da quando il Comune ha vietato l’accesso ai bus. I mezzi sopra i 9 posti possono sostare soltanto a circa 800 metri dagli arrivi all’interno del parcheggio del People Mover, raggiungibile per gli utenti solo con il trenino a fronte di un pagamento di 2,70 euro.
“Questo cambiamento ha portato un aumento della richiesta di Ncc da parte di gruppi che preferiscono dividersi fra più veicoli piuttosto che prendere il bus – dice Giorgio Dell’Artino, presidente dell’associazione Azione Ncc -. Un cambiamento che potrebbe apparentemente sembrare positivo per gli Ncc ma in realtà lo è solo nell’immediato. Siamo convinti che così si penalizzi la libera circolazione dei turisti, che a lungo andare potrebbero trovare più convenienti altre destinazioni”.