NAZISMO – ‘Via Hitler da vini italiani’
Il Centro Simon Wiesenthal interviene contro la Vini Lunardelli di Colloredo di Prato, per la scelta di dedicare le etichette delle sue bottiglie a personaggi quali Adolf Hitler e alti gerarchi nazisti, da Himmler a Goering, ma anche a Eva Braun, e chiede ai distributori di non trattare i prodotti dell’azienda friulana.
Lo scrive il ‘New York Times‘ in un articolo dedicato alla vicenda. La ditta che fa capo ad Alessandro Lunardelli si era già vista attaccare per aver scelto di dar vita ad una “linea storica di prodotti” le cui etichette ritraggono anche – tra gli altri – Mussolini, Stalin, Lenin, Tito, e in passato hanno proposto anche l’imperatrice Elisabetta d’Austria, Monna Lisa, Churchill, Napoleone, Che Guevara. Una scelta che per Lunardelli fa rima con “storia e non propaganda”. Per l’uomo infatti si tratterebbe di un modo “per non dimenticare la storia ed i mostri che ha prodotto, per garantire che non tornino piu'”. Il passato almeno, prosegue, ha tiranni identificabili, “mentre i mostri attuali sono le multinazionali prive di volto”.
E poi, conclude, la maggior parte della gente considera una cosa spiritosa l’acquisto delle bottiglie, alcune delle quali offrono un ritratto di Hitler che fa il saluto nazista, altre un suo ritratto con autografo, o ancora una sua immagine sopra il motto “Ein Volk, ein Reich, ein Fuehrer”.
Di diverso avviso il rabbino Marvin Hier, decano e fondatore del Centro Wiesenthal. “E’ un insulto ed e’ la dissacrazione della memoria dell’Olocausto. E poi cosa crede che siano i suoi clienti, gente che si sta semplicemente divertendo? A loro piace bere quel vino perche in sintonia con i loro sentimenti sugli ebrei”.