A Boschi (Banca Etruria) 250 mila euro in nero per la fattoria di Dorna, maxi multa
I “guai” per la famiglia Boschi sembrano essere appena iniziati. Si torna indietro nel tempo di 9 anni, per l’esattezza nel 2007. Vecchi guai giudiziari, risolti nel 2013, tornano ora a galla e diventano di interesse nazionale
Pierluigi Boschi, padre del Ministro Maria Elena, ex-presidente della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, poi Banca Etruria ha pagato nel 2013 una maxi-multa per l’acquisto della fattoria di famiglia. Il tutto avviene nel 2007 quando Pierluigi Boschi era presidente della coop agricola Valdarno Superiore che acquista dall’Università di Firenze una villa, una fattoria, vari annessi e ben 150 ettari di terreni. Stiamo parlando della tenuta e fattoria di Dorna, attorno a Badia al Pino (AR).
Subito dopo l’acquisto la tenuta viene venduta dalla cooperativa agricola ad una nuova società, appena costituita, di cui Boschi detiene il 90% delle quote con il 10% nelle mani di Francesco Saporito. Il socio, Saporito, accrescerà nel tempo le proprie quote, arrivando ad essere l’unico proprietario della Fattoria di Dorna. Lo stesso Saporito compare poi in varie inchieste sotto il GIP di Catanzaro ed altre della Guardia di Finanza; inchieste dalle quali ne uscirà sempre pulito.
Nella compravendita della Fattoria, durante le indagini della Guardia di Finanza emerge però il fatto che parte della vendita è avvenuta dietro pagamento di contanti, per l’esattezza vengono trovate in casa di uno dei venditori fotocopie di banconote da 500€ per un totale di 250mila €. Il reato che ne emerge, alla fine, non è di rilevanza penale essendo in capo a Boschi ma anche al socio Saporito. È qua che entra in gioco l’Agenzia delle Entrate che commissiona multe ai due soci, l’importo non è noto, che vengono subito saldata per chiudere in fretta la storia.
Emerge così un passato non troppo limpido e scintillante per un uomo al comando di una banca finita sul lastrico o quasi.