Cesvot elabora il primo censimento regionale sulle reti di volontariato
Soltanto l’1% dei soggetti del Terzo settore ha partecipato ai bandi europei
Concluse tre ricerche su inclusione sociale, ‘fare rete’ nel terzo settore e Social Business
I finanziamenti comunitari, l’inclusione sociale e le reti formali nel terzo settore: questi gli argomenti trattati nelle tre ricerche promosse da Cesvot nel 2013 dedicate al mondo del volontariato e del terzo settore, realizzate grazie alla collaborazione di Regione Toscana.
Soltanto l’1% dei soggetti del Terzo settore toscani ha partecipato ai bandi europei nel triennio 2010-2012. E’ quanto è emerso nell’indagine sulla Social Business Iniziative, in cui Cesvot e Regione Toscana hanno intrapreso uno studio sul concetto di “impresa sociale ed imprenditoria”, per capire quali sono stati gli ostacoli a questa partecipazione.
Il volontariato si confronta con i nuovi italiani: l’inclusione attraverso la dimensione generazionale e di genere rappresenta la prima esperienza in Toscana e ha consentito all’associazionismo straniero di avere uno spazio pubblico dove incontrarsi e redigere proposte in tema di inclusione sociale. Fra le proposte quella di migliorare il sistema di informazione sul diritto alla salute, quella sulla formazione permanente in mediazione interculturale e quella sul maggiore riconoscimento del ruolo alle associazioni di cittadini stranieri da parte delle istituzioni.
Infine in Toscana sono 14 le ‘reti formali’ attive soprattutto nell’ambito sociosanitario e della promozione dei diritti, fra le quali ricordiamo il coordinamento fra le associazioni delle categorie protette del volontariato e quello delle associazioni che si occupano del tema del cosiddetto “dopo di noi”. Questa ricerca rappresenta il primo censimento regionale dedicato alle reti del volontariato che hanno deciso, attraverso questa modalità, di condividere esperienze, risorse umane ed economiche.
“L’attività di ricerca del Cesvot – ha commentato la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi – è fondamentale perché consente di avere un quadro costantemente aggiornato sulla situazione del Terzo settore e del volontariato toscano. Avere a disposizione informazioni sulle dinamiche che interessano il mondo dell’associazionismo si rivela utile per l’attività di programmazione regionale. Colgo l’occasione – ha concluso Saccardi – per ribadire l’importanza del Cesvot, realtà quasi unica a livello nazionale ed in grado di svolgere un’azione insostituibile, di stimolo ed impulso, in un settore dal quale la Toscana non può prescindere”.
“Cesvot è l’unico Centro Servizi in Italia che ha costituito un settore ricerca per mettere a disposizione elementi di conoscenza sulle trasformazioni del Terzo settore e del volontariato. – ha dichiarato Federico Gelli, presidente del Cesvot – Grazie al lavoro svolto siamo in grado di offrire utili indicazioni in fase di programmazione e progettazione degli interventi per migliorare l’efficacia e l’efficienza delle nostre associazioni. Le nostre ricerche hanno come obiettivo quello di comprendere i bisogni reali di chi è impegnato quotidianamente nel mondo del non profit e di dare loro strumenti per rafforzare presenza e ruolo nel territorio”
Le ricerche possono essere consultate contattando Cesvot all’indirizzo ricerca@cesvot.it