Pitti fragranze, si chiude l’11° edizione
Finisce oggi l’ undicesima edizione di Pitti Fragranze i cui ospiti della Stazione Leopolda di Firenze sono stati i profumi e il loro rarefatto e infinito mondo.
Duecentoundici espositori provenienti da tutto il mondo hanno mostrato le loro ampolle preziose di oli e non rivelabili combinazioni di essenze diverse per tre giorni di ininterrotta estasi per l’olfatto, il senso più esigente che accetta solo il buono, il meglio degli odori. Profumo combinato ad immagine, cosa che a Pitti non deve mancare mai.
Il layout dell’evento è stato curato da Alessandro Moradei che dei profumi ha voluto sottolineare il potere rimembrativo ovvero la capacità che il profumo, come la musica, ha di accostare ad un senso un ricordo visivo.
Il tema quindi dell’evento è stato la memoria proprio perché un odore scatena in ogni persona un’associazione diversa legata al suo vissuto personale. Gli odori accendono nel cervello zone del passato che credevamo perdute contando sul fatto che le note delle essenze producono infinite sensazioni come infinite sono le sfumature del nostro animo.
Un profumo ha un effetto cangiante su ognuno di noi e partendo da questo assunto la Pitti Fragranze andava visitata secondo la mappa voluta da Alessando Moradei seguendo la scia degli odori muovendosi tra Oriente e Occidente, Nord e Sud, tra profumi frizzanti ed elettrizzanti, acuti come gli agrumi, profumi caldi e avvolgenti, coccolosi e così golosi da scatenare l’ acquolina in bocca, profumi bizzarri del Levante, profumi che sono vere e proprie opere d’arte, una formula perfetta da creare assuefazione ancora e ancora là dove, come diceva Coco Chanel, vorremmo essere baciati.
Un evento dunque da apprezzare nell’insieme, da “annusare” e da “guardare” per l’allestimento in generale e per quello dei singoli espositori, ma anche per il design dei prodotti a volte prezioso e senz’altro studiato quanto ciò che contiene.
Un evento da vivere anche per tutte le conferenze, incontri e progetti che dal Pitti prendono forma e che vedono la presenza di protagonisti internazionali e toscani nei tre giorni di meeting incentrati sulla cosmesi, bene di lusso per eccellenza che la crisi ha duramente colpito forse più di altri settori.
Il numero considerevole degli espositori stranieri ha lasciato chiaramente intendere che per quanto la crisi permanga, la ricchezza non è finita, si è sposata in altri Paesi e nelle mani di altri protagonisti; Firenze, ospitando questo tipo di eventi, si conferma, almeno per ora, un polo importante nel settore della Moda nonostante le critiche che ogni anno, a torto o a ragione, l’evento Pitti solleva.
Per il prossimo anno consiglio a tutti un giro per la mostra che ho trovato meravigliosa, la strada dei profumi costruita da Moradei infatti portava ad un solo capolinea: il trionfo dei sensi, la gioia di passeggiare tra il buono e l’ancora meglio, con questo evento ho capito appieno quello che diceva sempre Madmoiselle: “che cosa è il profumo se non l’essenza della felicità che non finisce mai?”