SUUNS – Felt (Secretly Canadian, 2018)
I SUUNS hanno annunciato il nuovo album ‘Felt’, disponibile su cd, vinile e formato digitale dal 2 marzo per Secretly Canadian. ‘Felt’ segna il ritorno dei canadesi SUUNS a meno di due anni di distanza dall’ultimo ‘Hold/Still’. Secondo il cantante/chitarrista Ben Shemie, il nuovo album continua la corsa tracciata dal precedente ‘Hold/Still’, ma è anche una sorta di rinascita artistica per la band di Montreal.
Il disco è stato registrato a Montreal presso i Breakglass Studios, dove i quattro Suuns registrarono i primi due lavori ‘Zeroes QC’ e ‘Images Du Futur’ con Jace Lasek dei The Besnard Lakes. Questa volta i SUUNS hanno prodotto da soli il disco, registrandolo durante 5 lunghe session nel corso del 2017. ‘Felt’ è stato mixato da John Congleton (St. Vincent), volato direttamente da Dallas a Montreal per lavorare sul nuovo material dei Suuns. E tutte queste informazioni, che si trovano già nel comunicato stampa dell’album, aiutano a capire il clima per realizzare un disco che se ne sta sospeso tra atmosfere opposte e che proprio per questa sua ambiguità, risulta davvero con un sound nuovo, attuale, perturbante in certi casi (come nella traccia Control, con vocoder, rimbalzi lenti di synth e field recording, intermezzi parlati) e immancabilmente ammiccante (come nell’irresistibile Make It Real o nella tenera canzonatura di Peace and Love) . Ma i SUUNS non risparmiano deflagrazioni noisetroniche come Watch You, Watch me o come Moonbeams, ricorda quasi certe estremità di Ben Frost), ripartizioni in sghembi r’n’b con stonature e saturazioni di ritmo (Look No Further). Escursioni epiche al limite della tonalità (After The Fall), elettropunk in sospensione, durante il suo decollo (Daydream). Il cantato, sempre super partes, quasi mai coinvolto emotivamente nelle vicende che si chiamano certe volte canzoni. I SUUNS non conoscono limiti e, forse per il distillato di sessions che hanno dovuto affrontare nella realizzazione del disco, hanno dovuto mettere insieme i loro pezzi in modo che ne venisse fuori un patchwork vivente di influenze, le più disparate, le più attuali, le più stilose, eventualmente. Insomma, Felt (il cui significato è doppio) ha una dicotomia, un disco schizofrenico per questo 2018, che andrà ricordato come essenza di questa band. Quando ci si dovrà rifare a un loro disco, nessuno avrà dubbi: Felt.
https://www.youtube.com/watch?v=zUCtZNoj_ww
Riccardo Gorone